Ahmed al Zind, il nuovo ministro della giustizia egiziano, ha giurato davanti al presidente Abdel Fattah al Sisi, nove giorni dopo le dimissioni del suo predecessore. Mahfouz Saber aveva lasciato l’incarico di ministro in seguito alle polemiche per aver detto che il figlio di uno spazzino non può fare il giudice perché si tratta di un lavoro troppo nobile per una persona con origini umili. Il suo successore è invece famoso per le sue posizioni ostili ai Fratelli musulmani e dirige il Circolo dei giudici che è un organo nazionale di rappresentanza dei magistrati.
Zind non ha mai fatto mistero della sua avversione nei confronti dell’ex presidente e leader dei Fratelli musulmani Mohamed Morsi, condannato a morte il 16 maggio per il suo coinvolgimento nelle evasioni da una prigione durante le rivolte del 2011. Dalla destituzione di Morsi nel luglio 2013, gli attivisti per i diritti umani di tutto il mondo accusano le autorità egiziane di voler strumentalizzare la magistratura nella sanguinosa repressione che hanno lanciato contro i sostenitori della Fratellanza musulmana.
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