L’Unione europea concede un prestito da 1,8 miliardi di euro all’Ucraina
L’Unione europea ha approvato un prestito da 1,8 miliardi di euro all’Ucraina, si tratta del più importante accordo finanziario tra l’Unione e uno stato non europeo mai stato siglato.
L’accordo è stato firmato a Riga, in Lettonia, durante il summit tra i leader dei 28 paesi dell’Unione e i sei paesi del blocco ex sovietico: Armenia, Azerbaigian, Moldova, Georgia, Ucraina e Bielorussia. Il prestito è stato accordato per rilanciare l’economia del paese, pesantemente colpita dalla guerra tra esercito ucraino e separatisti filorussi nell’est del paese. Il prestito impone all’Ucraina di adottare riforme economiche e misure per combattere la corruzione.
A scatenare la crisi in Ucraina nel 2013 fu proprio un vertice del partenariato orientale che si tenne a Vilnius. All’epoca, l’allora presidente dell’Ucraina Viktor Janukovič rifiutò all’ultimo momento di firmare un accordo di associazione con l’Unione europea, provocando manifestazioni di piazza che portarono alla sua deposizione e al conflitto separatista nel paese. L’accordo fu poi firmato il 28 giugno 2014 dal presidente filoeuropeo Petro Porošenko.
A Riga è stato deciso anche che l’Unione europea concederà 200 milioni di euro in donazioni all’Ucraina e ad altri cinque paesi: l’Armenia, l’Azerbaigian, la Bielorussia, la Georgia e la Moldova.
Tre paesi che fanno parte del partenariato orientale, la Georgia, la Moldova e l’Ucraina, chiedono l’adesione all’Unione, mentre gli altri tre paesi preferiscono mantenere un rapporto di cooperazione esterna. Inoltre l’Armenia e la Bielorussia sono membri dell’Unione economica euroasiatica, che molti considerano un progetto concorrente a quello dell’Unione.