Migliaia di iracheni fuggiti da Ramadi, la città caduta sotto il controllo del gruppo Stato islamico, hanno ricevuto l’autorizzazione a entrare nella capitale Baghdad. Il governo ha deciso di riaprire il ponte di Bzebiz, sul fiume Eufrate, dove nei giorni scorsi si erano assiepate migliaia di persone in fuga dalle violenze e dai combattimenti tra esercito e jihadisti nella provincia di Al Anbar. Potranno però entrare a Baghdad solo le famiglie che possono dimostrare di avere qualcuno che garantisca loro ospitalità.

Dal 22 maggio le autorità di Baghdad avevano impedito l’ingresso degli sfollati nella provincia di Baghdad perché temevano che i jihadisti avrebbero potuto mescolarsi nella folla e infiltrarsi nella capitale. Molti di loro hanno atteso l’autorizzazione a muoversi dormendo all’aperto, in una zona semidesertica, senza cibo, acqua né ripari adeguati, e secondo le autorità cinque persone sono morte di stenti. Ci sono stati resoconti di litigi scoppiati tra gli sfollati e le forze di sicurezza irachene. Secondo le Nazioni Unite, 55mila persone sono fuggite da Ramadi, da quando è stata conquistata dal gruppo Stato islamico a metà maggio.

Il video della Reuters


I jihadisti stanno proseguendo la loro offensiva a est di Ramadi lungo la valle dell’Eufrate verso Habbaniya, dove sono schierate le milizie sciite. La conquista di Habbaniya consentirebbe ai jihadisti di creare un collegamento con Falluja, una città che si trova circa 70 chilometri a ovest di Baghdad, sotto il controllo dello Stato islamico da più di un anno, nonostante diversi tentativi di riconquista delle forze governative. Oggi, 26 maggio, l’esercito e le milizie sciite della coalizione Mobilitazione popolare hanno lanciato un’offensiva per riconquistare la provincia di Al Anbar.

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