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I leader del G7 raggiungono un accordo sul clima

I capi di stato e di governo riuniti in Baviera hanno trovato un’intesa per mantenere l’aumento della temperatura globale entro il limite di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali e hanno chiesto l’approvazione entro l’anno del trattato di libero scambio tra Stati Uniti e Unione europea (Ttip)

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Come si è concluso il G7 in Germania 

Si è concluso nel castello di Elmau, in Germania, il summit annuale del G7. Un accordo sulle riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra e la crisi ucraina sono al centro della dichiarazione finale dei leader. Ma nelle riunioni del 7 e 8 giugno in Baviera si è parlato anche di Grecia e minaccia terroristica in Medio oriente.

Clima. L’impegno sul clima è tra le novità più importanti adottate dai paesi del G7. In vista della conferenza mondiale sul clima che si terrà a Parigi il prossimo dicembre è stata sottolineata la necessità di una azione urgente e concreta per rispondere ai cambiamenti climatici. “Sono necessari importanti riduzioni delle emissioni di gas serra con una decarbonizzazione dell’economia globale”, si legge nel comunicato finale. Tra gli obiettivi concreti, c’è la riduzione dal 40 al 70 per cento delle emissioni di gas entro il 2050, rispetto a quelle del 2010, e la riduzione delle emissioni di carbonio. I leader del G7 vogliono inoltre stabilire una tabella di marcia vincolante per la comunità internazionale per mantenere l’aumento della temperatura globale entro il limite di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali.

Francia, Germania, Italia e Regno Unito erano d’accordo fin dall’inizio sulle questioni riguardanti il clima, più reticenti invece Giappone, Canada e Stati Uniti. Angela Merkel ha sottolineato la volontà di aumentare di 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 i fondi pubblici e privati per la lotta al riscaldamento globale, come previsto dagli accordi di Copenhagen. Il presidente francese François Hollande, che presiederà il summit di Parigi, si è detto soddisfatto degli impegni ambiziosi ma realistici che i leader del G7 hanno preso in questo ambito.

Sanzioni contro la Russia. Ribadendo la condanna dell’annessione illegale della Crimea da parte di Mosca, i leader del G7 hanno avvertito Mosca che, se non rispetterà gli accordi di Minsk per il cessate il fuoco in Ucraina, saranno necessarie ulteriori sanzioni. “La revoca delle sanzioni è legata al rispetto degli accordi di Minsk”, ha infatti sottolineato la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine del vertice del G7. Il presidente del consiglio Matteo Renzi, secondo il quale se saranno rispettati gli accordi di Minsk “sarà una svolta per l’Ucraina e per i russofoni”, ha rimandato la questione sanzioni al prossimo consiglio dell’Unione europea che si terrà a Bruxelles il 25 e 26 giugno. Anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha ribadito che “se sarà necessario verranno imposte sanzioni aggiuntive e significative contro la Russia”. “Noi continueremo a cercare una soluzione diplomatica, ma finché la Russia violerà gli accordi, noi manterremo le sanzioni”, ha detto Obama.

Commercio transatlantico. I leader dei sette paesi più industrializzati hanno concordato di accelerare i lavori per concludere entro l’anno i negoziati sul cosiddetto Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip), iniziati nel 2013. Oltre all’accordo di libero scambio tra Ue e Stati Uniti nel comunicato conclusivo del vertice del G7 si fa riferimento, tra l’altro, anche al Tpp, l’accordo tra Usa e Paesi dell’Asia Pacifico, e all’accordo di libero scambio fra Unione europea e Giappone (Eu-Japan Fta/Economic Partnership Agreement). “Faremo tutti gli sforzi per finalizzare i negoziati al più presto possibile”, si legge nel documento. “Dobbiamo essere consapevoli che ci sono punti difficili da concordare sia per noi che per gli Stati Uniti”, ha però ricordato Merkel nella conferenza stampa finale.

Libia. Le fazioni libiche dovranno “adottare decisioni politiche coraggiose” in occasione dei negoziati di pace sotto la mediazione Onu che si aprono lunedì 8 giugno in Marocco. È l’appello dei leader del G7 che sulla questione del paese nordafricano hanno avvertito: “Il tempo dei combattimenti è finito, il tempo delle soluzioni politiche coraggiose è iniziato”. Grande preoccupazione da parte dei leader del G7 è stata espressa per la “crescente minaccia terroristica, la proliferazione delle armi, il traffico di migranti e la sofferenza umanitaria” nel paese nordafricano.

Iraq. La lotta al terrorismo e al finanziamento del terrorismo è una priorità del G7, si legge nel documento finale. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante un incontro con il primo ministro iracheno, Haydar al Abadi, a margine del summit in Baviera, ha ribadito la lotta contro il gruppo Stato islamico in Iraq. “Anche se ci vorrà ancora del tempo, e nonostante le battute di arresto, il gruppo Stato islamico sarà eliminato dall’Iraq e sconfitto definitivamente”, ha assicurato il presidente statunitense.

Grecia. “Desideriamo che la Grecia resti parte dell’Eurozona, ma d’altra parte Atene dovrà introdurre delle riforme e pagare il debito” ha dichiarato la cancelliera Angela Merkel. “Non abbiamo più tanto tempo, dobbiamo lavorare duramente”, ha aggiunto. Anche il presidente statunitense Barack Obama si è espresso sulle riforme: “La Grecia deve fare riforme strutturali e tornare a una crescita sostenibile sul lungo termine, deve avere un approccio serio alle riforme”.

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