La Francia chiede all’Italia di selezionare i migranti che raggiungono la sua frontiera. Dividere chi arriva per cercare lavoro da chi fugge da guerre e persecuzioni è per Parigi una condizione preliminare indispensabile, se Roma si aspetta che gli altri paesi dell’Unione europea accolgano una parte dei rifugiati sbarcati sulle sue coste. “Siamo a favore della solidarietà, ma nessuna solidarietà è possibile senza responsabilità”, ha detto il ministro degli interni francese, Bernard Cazeneuve, nel corso di una conferenza stampa con il ministro tedesco Thomas de Maizière, dopo l’incontro con Angelino Alfano oggi in Lussumburgo.
L’esponente del governo francese ha motivato così l’intensificarsi dei controlli di polizia alla frontiera di Ventimiglia, dove chi è senza documenti viene bloccato e rimandato in Italia. La chiusura, da giovedì scorso, ha provocato tensioni tra Roma e Parigi e spingendo centinaia di migranti, soprattutto siriani ed eritrei, ad accamparsi sugli scogli in prossimità del confine.
“Quello che sta accadendo a Ventimiglia è un pugno in faccia all’Europa”, ha denunciato Alfano prima di incontrare gli altri due ministri dell’interno. Anche il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi aveva criticato la chiusura della frontiera decisa da Parigi e le resistenze di alcuni paesi dell’Unione ad aderire al piano che prevede che ogni stato accolga una quota di profughi.
La Francia chiarisce la sua posizione, senza concedere nulla. Secondo il responsabile dell’interno francese Cazeneuve, prima di chiedere aiuto ai paesi vicini, il governo italiano deve aprire dei centri per identificare e registare i migranti, in modo da separare chi può chiedere asilo e ha quindi diritto di essere accolto e circolare in Europa, da chi è arrivato per motivi economici e, senza permesso di soggiorno, deve essere respinto, secondo i trattati comunitari.
Senza questa selezione a monte, ha detto Cazeneuve, non può funzionare il principio di distribuzione dei profughi tra tutti i paesi europei proposto dalla Commissione europea e sostenuto dall’Italia. Proprio di questo sistema a quote parleranno oggi i ministri dell’interno di tutti gli stati che aderiscono all’Unione.
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