Circa cento migranti hanno passato un’altra notte sulla scogliera di Ponte san Ludovico e si preparano al quinto giorno di proteste alla frontiera bloccata dalle autorità francesi. Intanto il papa è intervenuto sul tema dell’immigrazione, chiedendo di pregare per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca aiuto
Il ministro dell’interno francese Bernard Cazeneuve ha detto che, se l’Italia vuole la solidarietà degli altri paesi europei deve assicurare che siano messi a punto dei centri di accoglienza nei quali “siano separati i migranti economici irregolari dai richiedenti asilo”. Tuttavia secondo alcuni esperti le richieste della Francia sono ingiustificate. Leggi
La Francia chiede all’Italia di dividere i migranti che raggiungono la sua frontiera tra chi arriva per motivi economici e chi ha diritto d’asilo in Europa. Solo allora, Parigi potrà sospendere i blocchi a Ventimiglia e sostenere un sistema comunitario di quote di profughi. Leggi
A Ventimiglia le forze dell’ordine stanno continuando a sgomberare i profughi dal valico di frontiera di Ponte San Ludovico. Centinaia di migranti, soprattutto di nazionalità eritrea e sudanese, da giovedì si sono accampati tra le aiuole e sugli scogli al confine con la Francia, perché i controlli francesi bloccano loro l’accesso al paese vicino. Gli stranieri non vogliono abbandonare la zona in segno di protesta contro la chiusura francese. Gli agenti italiani li portano via di peso, li caricano su dei pullman della Croce rossa e li accompagnano in stazione, dove possono dormire al coperto e ricevere assistenza.
La polizia italiana sta portando via i migranti che da giorni sono accampati nel piazzale del confine tra Francia e Italia a Ponte San Ludovico, alcuni fra le aiuole altri sugli scogli. Gli agenti stanno trascinando di peso alcune decine di persone, caricandole sui pullman della Croce rossa. I migranti, soprattutto di nazionalità eritrea e sudanese, sono trasferiti nella stazione della cittadina ligure.
I ministri dell’interno dell’Unione europea si incontrano a Lussemburgo per esaminare il piano della Commissione sulla redistribuzione dei profughi. È in agenda anche un colloquio ristretto tra il ministro italiano Angelino Alfano, il commissario europeo all’immigrazione e i ministri francese e tedesco. Leggi
Centinaia di migranti sono rimasti bloccati negli ultimi giorni a Ventimiglia, per l’intensificarsi dei controlli da parte della polizia e della gendarmeria francesi. Ne è nato uno scontro politico tra le autorità dei due paesi, con la Francia accusata di non rispettare i trattati comunitari sulla libera circolazione. Quali sono gli argomenti del confronto? Cosa dicono gli accordi? E cosa è successo sulla stessa frontiera nel 2011? Leggi
La Germania riapre oggi le sue frontiere, dopo la temporanea sospensione del trattato di Schengen durante il G7 della settimana scorsa. I controlli della polizia tedesca ai confini con l’Austria, pensati per garantire la sicurezza dei sette capi di stato e di governo riuniti a Elmau, in Baviera, sono stati attivati il 26 maggio e devono concludersi oggi, secondo quanto deciso a Berlino e notificato a Bruxelles. La chiusura delle frontiere non ha solo blindato il vertice internazionale del 7 e 8 giugno, ma ha anche bloccato in Italia migliaia di migranti partiti dal Nordafrica con l’idea di raggiungere la Germania.
Lasciare l’Italia senza documenti, superando due confini nazionali con poche ore di treno, non è difficile grazie alla mancanza di dogane tra i paesi dell’area Schengen. Da mesi, molte persone che sbarcano sulle coste italiane si concentrano nella stazione di Bolzano in attesa di prendere un treno per Monaco di Baviera. “L’Alto Adige ha registrato nell’ultimo anno un flusso migratorio che si è rivelato un fenomeno epocale, che gli agenti affrontano operando nel rispetto delle leggi, ma con la necessaria umanità”, ha detto il questore di Bolzano, Lucio Carluccio, aggiungendo che la situazione in zona è monitorata e non preoccupante.
Sono circa 1.300 i migranti che la notte scorsa hanno dormito nelle strutture messe a disposizione dal comune di Milano. Ieri sera, ha aggiunto l’amministrazione, alla chiusura del centro d’accoglienza temporaneo alla Galleria delle carrozze, che si trova all’esterno della stazione centrale, sono state registrate 464 persone, di cui 141 famiglie con minori (siriane, eritree ed etiopi) e 322 tra siriani, eritrei, etiopi e di altre nazionalità.
Le nove strutture in cui sono stati accolti i migranti sono quelle di via Corelli (ex Cie), via Salerio (Coperativa farsi prossimo - Caritas ambrosiana), via Aldini e via Mabretti (Fondazione progetto arca), via Betti e via Saponaro (Fratelli di San Francesco), via Martinelli e via Pollini (City Angels), via Brambilla (Casa della carità) e Bresso (Croce rossa).
Circa cento migranti protestano sugli scogli a Ventimiglia, al confine tra Italia e Francia. Chiedono che sia aperta la frontiera per poter proseguire il loro viaggio verso il nord Europa. Da giorni centinaia di migranti in transito sono bloccati a Ventimiglia e nelle stazioni di Milano e Roma a causa della sospensione degli accordi di libera circolazione decisa in occasione del G7 che si è svolto in Germania. Le frontiere dovrebbero essere riaperte domani, 15 giugno.
A causa della chiusura della frontiere, centinaia di migranti in transito sono rimasti bloccati in Italia, concentrandosi in particolare nelle stazioni di Roma e di Milano e al confine di Ventimiglia, via di accesso verso la Francia e da lì verso i paesi del nord Europa. Leggi
Il comune di Roma ha deciso di allestire una struttura temporanea nella zona della stazione Tiburtina con letti, cucine da campo e bagni chimici per accogliere centinaia di migranti da giorni bloccati nella capitale. Ci sarà anche un presidio sanitario. Lo ha confermato l’assessora alle politiche sociali Francesca Danese.
I migranti si erano accampati davanti alla stazione Tiburtina in attesa di poter proseguire il viaggio verso in nord Europa, ma l’11 giugno erano stati sgomberati dalla polizia. Avevano quindi trovato una sistemazione nel centro di accoglienza Baobab, dove però non c’era posto per tutti. Questa mattina nel centro erano ancora presenti circa ottocento migranti, bloccati a Roma in seguito alla sospensione degli accordi di libera circolazione fino al 15 giugno per il G7 che si è tenuto in Germania.
Francesca Danese ha sottolineato che la struttura in via di allestimento è una soluzione temporanea, in attesa di terminare i lavori di una palazzina di proprietà delle Ferrovie dello stato, sempre in zona Tiburtina, che sarà riconvertita in centro di accoglienza. Intanto già da stasera, nella struttura saranno trasferite 250 persone.
Tra i cento e i duecento migranti sono bloccati a Ventimiglia, al confine tra l’Italia e la Francia, dopo che le autorità francesi hanno chiuso la frontiera impedendo la via di accesso verso il nord Europa. In molti hanno dormito per strada nella zona di Ponte San Ludovico, mentre altri hanno trovato una sistemazione in stazione. Volontari della Croce rossa e di altre associazioni si occupano dell’assistenza.
Alcuni migranti hanno organizzato una protesta per chiedere di passare il confine. Secondo le fonti della polizia francese, nell’ultima settimana più di mille migranti sono stati rimandati in Italia sulla base del trattato di Dublino, che prevede che la domanda di asilo sia esaminata dallo stato dove il richiedente ha fatto ingresso nell’Unione.
Il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, ha detto che nel corso della giornata il numero dei migranti fermi alla frontiera è diminuito, il che vuol dire che probabilmente hanno trovato un modo alternativo per passare il confine.
La polizia ha sgomberato i migranti che da giorni erano accampati nella stazione centrale di Milano. Gli spazi sono stati chiusi con alcune reti. Lo sgombero è avvenuto nella notte ed è stato confermato dal personale di sicurezza dell’aerea. I migranti si sono concentrati nell’androne esterno della stazione, la cosiddetta Galleria delle carrozze.
I volontari di alcune associazioni offrono loro assistenza e cibo. Sono ancora chiuse fino al 15 giugno le frontiere italiane a causa della sospensione degli accordi di libera circolazione per il G7 che si è tenuto in Germania nei giorni scorsi. Per questo centinaia di migranti sono rimasti bloccati in Italia.
Dopo lo sgombero dei migranti accampati davanti alla stazione Tiburtina, a Roma la polizia è intervenuta anche nel centro di accoglienza Baobab. Nella struttura avevano trovato rifugio molti migranti, in gran parte eritrei e somali, sfuggiti allo sgombero di ieri. Il centro però dispone solo di 210 posti letto, mentre ad avere bisogno di un riparo sono in circa settecento. Centinaia di loro hanno dormito per la strada. L’intervento delle forze dell’ordine aveva l’obiettivo di evitare la concentrazione dei migranti sul marciapiede e di spingerli a entrare nella struttura. Quando sono arrivati gli agenti molte persone sono fuggite e ora stanno pian piano facendo ritorno verso il centro.
Sul posto si trovano gli operatori della Croce rossa, mentre la protezione civile ha distribuito casse d’acqua. I pasti sono distribuiti dalla Caritas e da altre associazioni religiose.
La concentrazione di migranti a Roma e a Milano è dovuta alla chiusura delle frontiere italiane fino al 15 giugno, decisa in occasione del G7 in Germania, che impedisce loro di proseguire il viaggio verso il nord Europa.
Le forze di sicurezza libiche hanno fermato 86 migranti che si preparavano a partire verso l’Europa. Migliaia di persone affrontano questo viaggio ogni settimana e in centinaia si fermano a Roma e a Milano prima di proseguire verso il Nordeuropa. Leggi
Nel mezzanino della stazione centrale di Milano è stato allestito un piccolo centro di accoglienza per dare aiuto ai migranti che in questi giorni stanno arrivando nel capoluogo lombardo. Sono uomini, donne e bambini arrivati dopo un lungo viaggio, durato anche mesi, cominciato in Eritrea, regione da cui arrivano per la maggior parte, ma anche in Somalia, Etiopia, Sudan e Siria. Le condizioni di salute sono buone. La Croce rossa, i volontari e il personale del comune distribuiscono ai migranti beni di prima necessità, acqua e cibo.
Diciotto eritrei sono stati fermati dalle forze dell’ordine e portati all’ufficio immigrazione per essere identificati dopo lo sgombero alla stazione Tiburtina di Roma, avvenuto ieri pomeriggio. Da circa quattro giorni i migranti, soprattutto eritrei, in transito verso il Nordeuropa erano accampati alla stazione Tiburtina in attesa di partire.
Effetto Schengen. Fino al 15 giugno l’Italia ha chiuso le frontiere, a causa della sospensione degli accordi di libera circolazione in occasione del G7 che si è tenuto in Germania. Per questo decine di migranti, tra cui anche minori non accompagnati, sono fermi alle stazioni di Roma, Milano e Bolzano. Centinaia di migranti, tra cui molti eritrei, somali e siriani, sono stati soccorsi in mare nel finesettimana e sono stati portati sulle coste italiane. Ora cercano di raggiungere le loro famiglie nel nord dell’Europa, contrariamente da quanto stabilito dal trattato di Dublino che li obbligherebbe a far richiesta d’asilo nel paese di arrivo in Europa. Dopo lo sgombero del borghetto abusivo di Ponte Mammolo, il 12 maggio, molti eritrei, etiopi e somali in transito si sono ritrovati senza un luogo dove andare in attesa di ripartire.
La Croce rossa ha allestito un presidio mobile alla stazione centrale di Milano per assistere le centinaia di migranti, soprattutto somali ed eritrei, ma anche una quarantina di siriani, accampati da giorni in attesa di proseguire il viaggio verso il nord Europa. È stata messa a disposizione anche un’ambulanza per trasportare in ospedale le persone che potrebbero avere contratto malattie infettive. Nel corso della giornata è cresciuta la pressione sulla presenza dei migranti nell’androne della stazione, anche a causa delle dichiarazioni polemiche del leader della Lega nord Matteo Salvini.
Secondo il presidente della fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia, nella notte tra il 9 e il 10 giugno in stazione hanno dormito 350 migranti.
La polizia è andata a sgomberare gruppi di migranti che erano accampati di fronte alla stazione Tiburtina, a Roma. La maggior parte dei migranti è scappata per non farsi identificare, ma diciotto eritrei sono stati portati a forza all’ufficio immigrazione. In centinaia erano accampati davanti alla stazione, dormendo su cartoni, in attesa di poter proseguire il viaggio verso il nord Europa, senza sapere che fino al 15 giugno le frontiere resteranno chiuse a causa della sospensione degli accordi di libera circolazione in occasione del G7 che si è svolto dal 6 all’8 giugno in Germania. Tra loro c’erano anche donne incinte, bambini e minorenni. Nei giorni scorsi, la Croce rossa italiana li aveva assistiti distribuendo pasti e kit sanitari.
Da quando l’11 maggio scorso è stato sgomberato l’insediamento a Ponte Mammolo, molti migranti non hanno più un posto dove appoggiarsi a Roma in attesa di proseguire il viaggio verso nord.
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati