“Signori e signore, mi candido ufficialmente alla presidenza degli Stati Uniti”, il magnate dell’edilizia e investitore Donald Trump ha annunciato martedì 16 giugno che parteciperà alle primarie repubblicane, in vista delle elezioni presidenziali del novembre 2016. Lo ha fatto davanti ai suoi sostenitori nella Trump Tower di New York. L’imprenditore miliardario dovrebbe anche diffondere un documento per indicare il valore delle sue proprietà e attività finanziarie che, secondo i suoi calcoli, ammonterebbero a circa nove miliardi di dollari.
I politici “parlano e non agiscono. Non posso più stare a guardare. Il nostro paese ha bisogno di un vero, grande leader”. Trump diventa così il dodicesimo candidato repubblicano. Solo ieri Trump aveva criticato la discesa in campo di Jeb Bush, figlio dell’ex presidente George H. W. Bush e fratello dell’ex presidente George W. Bush. “Come diavolo potete votare per quest’uomo?”, aveva detto.
Il miliardario, 69 anni, è a capo di un vero impero commerciale. La sua multinazionale Trump Organization costruisce e gestisce hotel, grattacieli, resort, villaggi vacanze e campi da golf in diverse parti del mondo. La società detiene anche partecipazioni azionarie in svariate attività finanziarie ed economiche, oltre a possedere alcune zone residenziali ad alto valore immobiliare nella città di New York.
“Il nostro paese è in grande difficoltà. Non abbiamo più riportato vittorie”, ha detto sul grattacielo della Fifth avenue. “Quando è stata l’ultima volta che, diciamo, abbiamo battuto la Cina in un trattato commerciale?”. “Loro ci uccidono, ma io li anniento tutte le volte che voglio”.
Donald Trump si vuole presentare al pubblico come un imprenditore di successo e una persona estranea al mondo della politica, pronta a scontrarsi con l’establishment del partito e le potenze rivali degli Stati Uniti, in primis la Cina, per questo dovrebbe pubblicare un documento di due pagine per dimostrare la sua disponibilità di mezzi finanziari. Secondo il Washington Post, si tratta di una stima dei suoi debiti, ma soprattutto delle sue risorse: tra proprietà immobiliari e denaro contante. La cifra trapelata finora sarebbe di nove miliardi di dollari: più del doppio rispetto a quanto calcolato da Forbes, che fissa la sua ricchezza a 4,1 miliardi. Il dato, se confermato, farebbe di lui il più ricco dei candidati repubblicani.
Già in passato Donald Trump aveva preso in considerazione la possibilità di candidarsi, ma non aveva mai fatto sul serio. Alla fine si è deciso. A febbraio ha cominciato a selezionare e ad assumere il suo staff elettorale; e a marzo ha ritardato la produzione del suo reality show The Apprentice, per concentrare gli sforzi sulla campagna elettorale.
“Sarò il miglior presidente che dio abbia mai creato”, ha dichiarato durante il comizio, dopo aver attaccato alcuni suoi colleghi repubblicani e l’amministrazione democratica del presidente Barack Obama. Finora, però, non sembra avere molte chance di vittoria. In un sondaggio online realizzato da Ipsos/Reuters, Trump è in dodicesima posizione tra i tredici repubblicani che hanno già dichiarato la loro candidatura o potrebbero presto farlo. Secondo altri sondaggi, invece, più del 50 per cento dei cittadini statunitensi afferma che non voterà per lui.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it