Putin ha prolungato di un anno l’embargo sui prodotti agricoli
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto per il prolungamento di un anno dell’embargo nei confronti dei paesi occidentali, in risposta alle sanzioni decise da Unione europea e Stati Uniti contro Mosca per la crisi ucraina. Putin ha dichiarato che le controsanzioni rappresentano una “misura di rappresaglia” dopo la proroga delle sanzioni europee fino al gennaio del 2016, decisa proprio in questi giorni dai paesi dell’Unione europea.
“Estendiamo le nostre misure di rappresaglia per un anno, a partire da oggi”, ha detto Putin. L’embargo riguarda prodotti agricoli e alimentari provenienti dall’Unione europea, dagli Stati Uniti, dall’Australia, dal Canada e dalla Norvegia, tra cui frutta, verdura, carne, pollame, pesce, latte e latticini, dolciumi e prodotti ittici in scatola.
Le sanzioni e le controsanzioni incidono fortemente sulle relazioni bilaterali tra Russia e Unione europea: secondo una recente inchiesta giornalistica internazionale, in tutta Europa sarebbero a rischio due milioni di posti di lavoro e sono già stati bruciati 100 miliardi di dollari. L’Italia ha sicuramente perso in termini di export, il 25 per cento nel primo trimestre del 2015 rispetto al 2014, ma ancora più pesanti sono state le perdite di altri paesi europei, come la Germania (30 per cento) e la Francia (42 per cento).