La Nato ha annunciato di voler rivedere la sua strategia nucleare, come conseguenza alle tensioni crescenti con la Russia sulla questione ucraina. L’annuncio del presidente Vladimir Putin dell’acquisto da parte di Mosca di 40 nuovi missili balistici intercontinentali, ha destato preoccupazione tra gli alti funzionari dell’alleanza atlantica, già allarmati per le ultime esercitazioni militari russe.
La questione nucleare è molto discussa a margine della riunione dei ministri della difesa della Nato, iniziata a Bruxelles il 24 giugno. Gli Stati Uniti vorrebbero dedicare al tema nucleare una discussione ad hoc entro la fine dell’anno. I militari e i diplomatici dell’alleanza atlantica si stanno già confrontando sul peso reale dei segnali inviati da Mosca.
Dalla fine della guerra fredda, gli Stati Uniti e la Russia hanno ridotto i loro arsenali nucleari, ma la federazione russa ha ancora 1.582 testate per 515 tra missili e bombardieri, mentre gli Stati Uniti possiedono 1.597 testate distribuite su 785 vettori. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha detto a margine della prima riunione di Bruxelles che la questione degli investimenti e delle esercitazioni militari nucleari della Russia è “preoccupante” e dev’essere trattata con cautela.
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