Sono tra otto e dodici, a seconda delle fonti, le vittime dell’attacco del gruppo Stato islamico alla città siriana di Kobane, al confine con la Turchia. Sono in corso i combattimenti con le milizie curde che a gennaio avevano riconquistato la città, e i jihadisti hanno occupato diverse postazioni. Una fonte ha riferito ad Al Jazeera che gli uomini dello Stato islamico si sono avvicinati alla città da tre lati, indossando uniformi dei combattenti curdi e dell’Esercito siriano libero per confondersi. Alcuni di loro si sono fatti esplodere in diversi punti della città. La milizia curda Unità di protezione del popolo (Ypg) ha mandato i rinforzi in città.
Alcuni attivisti siriani e la tv di stato hanno accusato la Turchia di aver permesso ai jihadisti di entrare a Kobane passando per il confine turco, ma Ankara ha respinto le accuse.
I jihadisti hanno anche dichiarato di aver costretto le forze del governo siriano a ritirarsi verso il centro della città di Al Hasaka, dopo aver conquistato il distretto nordorientale di Al Nashwa. Al Hasaka è una delle più importanti città del Kurdistan siriano ed è controllata in parte dai soldati di Bashar al Assad e da gruppi armati loro alleati, in parte dai combattenti curdi. Secondo la tv di stato, sono in corso violenti scontri tra l’esercito siriano e il gruppo Stato islamico. Al Hasaka è importante dal punto di vista strategico perché si trova lungo la strada che unisce Raqqa, la roccaforte dello Stato islamico in Siria, con la città irachena di Mosul, nelle mani dei jihadisti da poco più di un anno.
La nuova offensiva del gruppo Stato islamico arriva dopo che nelle ultime settimane le milizie curde avevano ottenuto importanti successi nella provincia di Raqqa, riconquistando la città di Tal Abyad.
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