È stato un lunedì nero per la borsa italiana e per le altre piazze azionarie europee, dopo lo strappo con la Grecia che si è consumato alla riunione dell’eurogruppo di sabato 27 giugno. I mercati hanno reagito male e con forti vendite, sia sull’azionario sia sul mercato dei bond, alla notizia del referendum greco, mentre l’euro ha resistito. Piazza Affari ha chiuso a -5,17 per cento, a 22.569,9492 punti, e l’All Share ha perso il 4,99 per cento, chiudendo a 24.074,9297 punti.
Negative anche le altre borse europee: a Londra l’Ftse 100 è arretrato dell’1,97 per cento a 6.620,48 punti; a Parigi il Cac 40 ha perso il 3,74 per cento a 4.869,82 punti, mentre a Francoforte il Dax è scivolato del 3,56 per cento a 11.083,20 punti. È andata male anche a Madrid, che ha ceduto il 4,43 per cento mentre la borsa di Atene resterà chiusa fino al 7 luglio prossimo.
Il differenziale tra i titoli di stato decennali italiani (btp) e i bund tedeschi si è attestato invece a 155 punti, in rialzo di 30 punti rispetto alla vigilia, dopo aver toccato anche i 200 punti nei primi cambi. A quel punto – come ha confermato Bloomberg – è intervenuta la Banca centrale europea con gli acquisti in linea col piano di quantitative easing.
Dopo l’interruzione delle trattative tra i creditori internazionali e le autorità greche, la Bce ha congelato fondi vitali alle banche greche, lasciando Atene senza altra scelta se non chiudere gli sportelli per evitare il collasso. Banche e borsa greche saranno chiuse per tutta la settimana, con un limite di 60 euro al giorno per il denaro contante ritirato ai bancomat.
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