La solitudine di Netanyahu
“L’accordo con l’Iran rende il mondo molto più pericoloso. Le grandi potenze hanno deciso di mettere a rischio il nostro futuro comune”, così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reagito da Gerusalemme all’annuncio dell’accordo tra Teheran e i paesi del Consiglio di sicurezza più Germania e Unione europea.
La sua critica non è ovviamente condivisa dalla stampa araba e iraniana, come il quotidiano di Teheran Etemad, che mette Netanyahu in prima pagina con una vignetta.
Anche parte della stampa israeliana non segue il premier nel suo scetticismo. Il quotidiano di sinistra Ha’aretz definisce la firma di oggi un traguardo storico, perché rompe un tabù importante: “L’accordo consente all’Iran di ridisegnare la sua immagine di paese insensato guidato da retrogradi studiosi della legge islamica. La rivoluzione iraniana si è conquistata una legittimazione, un riconoscimento internazionale e perfino una possibilità di sopravvivenza. Non è una conquista da poco per un regime che finora era considerato un abominio”. Il Jerusalem Post non è del tutto pessimista: “L’accordo non è perfetto, ma il mondo non finirà per questo. Quello che succederà è che l’apparato militare chiederà al governo un aumento del budget e agli Stati Uniti un pacchetto di aiuti come forma di risarcimento”.