In un editoriale sul Sunday Times, la ministra dell’interno britannica Theresa May denuncia un sistema di immigrazione interno all’Unione europea ormai fuori controllo. Sempre oggi, in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente del consiglio Matteo Renzi chiede di andare oltre il regolamento di Dublino a favore di un sistema di “diritto d’asilo europeo”.

La ministra britannica chiede una riforma della libera circolazione comunitaria, in modo da poter autorizzare la permanenza nel Regno Unito solo di chi possiede un lavoro, chiudendo invece le porte ai disoccupati che provengono da altri paesi europei.

Stando ai dati diffusi nei giorni scorsi, il saldo migratorio nel paese ha raggiunto un massimo storico su dodici mesi – da marzo 2014 a marzo 2015 – pari a 329mila persone. May definisce il livello dell’immigrazione “non sostenibile” perché metterebbe troppa “pressione sulle infrastrutture, come case e trasporti, e i servizi pubblici, come scuole e ospedali”.

La ministra sottolinea che l’immigrazione dai paesi europei è più che raddoppiata rispetto al 2010 ed “è per questo che la volontà del governo di rinegoziare la relazione del Regno Unito con l’Ue è così importante”. Secondo May l’accordo di Schengen, che elimina i controlli sistematici alle frontiere e al quale il Regno Unito non aderisce, ha alimentato la crisi dei migranti. Le tragedie di quest’estate, afferma May, “sono state esasperate dal sistema europeo della libera circolazione”.

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