Il ministro della difesa ungherese, Hende Csaba, si è dimesso dopo una riunione del consiglio di sicurezza nazionale sulla crisi dei migranti. Secondo diverse fonti, Csaba si sarebbe dimesso perché le forze armate di cui era responsabile non sono riuscite a terminare nei tempi previsti la barriera al confine con la Serbia per contenere l’ingresso di profughi. Il premier Viktor Orbán ha accettato le dimissioni di Csaba e il posto sarà momentaneamente affidato al sottosegretario Istvan Simicsko.
C’è stata un’altra giornata di tensioni al centro di Roszke, vicino al confine con la Serbia, dove centinaia di migranti hanno sfondato un cordone della polizia e si sono messi in marcia verso Budapest. Gli agenti, che dovevano scortare i profughi verso il centro di transito, hanno cercato di bloccarli usando lo spray urticante. Sono quindi scoppiati degli scontri prima della fuga di molti migranti, che non volevano farsi registrare, a piedi verso la capitale.
La tensione è ancora alta anche al confine tra la Grecia e la Macedonia, dove oggi sono entrate 2mila persone mentre altre 8mila circa attendono sul lato greco del confine per riuscire a entrare nella repubblica ex jugoslava.
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