Il consiglio d’Europa mette in guardia la Danimarca sui diritti dei migranti
Il commissario per i diritti umani del consiglio d’Europa, Nils Muižnieks, ha messo in guardia la Danimarca a proposito delle misure legislative allo studio per gestire l’arrivo dei migranti, in particolare quella molto discussa di confiscare i loro beni.
In una lettera del 12 gennaio alla ministra dell’immigrazione e dell’integrazione Inger Støjberg, il commissario per i diritti umani ritiene che gli ultimi emendamenti sulla legge in discussione a Copenaghen relativa agli stranieri sono al limite della violazione della convenzione europea sui diritti umani. “In questi periodi difficili è più che mai importante conformarsi ai nostri standard in materia di diritti umani ed evitare di indebolire gli standard esistenti”, osserva il commissario.
Estensione della detenzione di chi chiede asilo, restrizioni ai ricongiungimenti familiari, confisca dei beni: sono punti che hanno “molto preoccupato” Muižnieks. In particolare, il commissario si dice “sgomento” di fronte al progetto di confiscare i beni dei migranti, che autorizza la polizia a perquisirli e a requisire le somme in contanti che superano le 10mila corone (1.340 euro) e gli oggetti di un valore superiore a questa cifra.
La Danimarca è lo stato dell’Unione europea con il più alto numero di migranti per abitante
Questo progetto di legge del governo è in discussione in parlamento dal 13 gennaio. Non dovrebbe avere difficoltà ad essere adottato grazie a un accordo tra la maggioranza di destra e i socialdemocratici. Ma una misura del genere “potrebbe rappresentare una violazione della dignità umana delle persone interessate e trasgredire il diritto che protegge la proprietà”, così come previsto dalla convenzione europea, ricorda Muižnieks.
Il commissario inoltre critica le misure che estendono le possibilità di detenzione di chi chiede asilo “in determinate circostanze”, in particolare in caso di arrivi di massa di migranti, che “indeboliscono il controllo giudiziario”. Inoltre si preoccupa per la possibilità che un maggiore ricorso alla detenzione porti a un suo utilizzo “sproporzionato e senza un’adeguata riflessione”. Per Muižnieks “chi chiede asilo e gli immigrati non dovrebbero essere considerati come dei criminali (…). Tutte le politiche in materia dovrebbero riflettere questo approccio”.
Nel 2015 la Danimarca, con i suoi 5,4 milioni di abitanti, ha registrato 21mila richieste di asilo, diventando lo stato dell’Unione europea con il più alto numero di migranti per abitante.
(Traduzione di Andrea De Ritis)
Questo articolo è stato pubblicato dall’agenzia Afp.