Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si ricandida a palazzo San Giacomo ed è appoggiato da una lista civica sostenuta anche da Sinistra ecologia libertà (Sel) e Possibile. I sondaggi lo danno nettamente favorito per il voto del 5 giugno, ma non è escluso il ballottaggio, in programma il 19 giugno.

Il suo principale avversario è il candidato del centrodestra Gianni Lettieri, imprenditore appoggiato da Forza Italia e da altre liste civiche. La candidata del Pd è Valeria Valente, che ha battuto alle primarie l’ex sindaco Antonio Bassolino. Il Movimento 5 stelle invece candida Matteo Brambilla. Si candida per Fratelli d’Italia Marcello Taglialatela, ex assessore regionale.

Alle precedenti elezioni nel capoluogo campano il dibattito era stato dominato dall’emergenza rifiuti, che oggi sembra superata: in città la raccolta differenziata ha raggiunto il 30 per cento, anche se de Magistris aveva promesso di portarla al 70 per cento.

Tra i temi più discussi nella campagna elettorale c’è la riqualificazione delle aree industriali, che procede a rilento in molte zone della provincia. Particolarmente delicata la situazione dell’ex acciaieria di Bagnoli, che il governo ha deciso di commissariare. Il sindaco de Magistris ha accusato il premier Matteo Renzi di “abuso di potere”.

Restano centrali anche i temi come la lotta alla criminalità, la disoccupazione giovanile e il rilancio del turismo.

I candidati

Luigi de Magistris. Ha 48 anni ed è nato a Napoli. Diplomato al liceo classico Pansini, si è laureato in giurisprudenza all’università Federico II. È stato pubblico ministero a Catanzaro e a Napoli e in seguito parlamentare europeo per l’Italia dei valori. È diventato sindaco di Napoli nel maggio 2011, alla guida di una lista civica, dopo aver battuto al ballottaggio Gianni Lettieri con il 65,3 per cento dei voti. De Magistris si definisce un “sindaco di strada” e si presenta come l’unico difensore dei più poveri. Durante la campagna elettorale ha tenuto un comizio molto colorito e aggressivo nei confronti di Matteo Renzi.

Gianni Lettieri. È nato a Napoli nel 1956 ed è figlio di commercianti. Presidente e amministratore delegato della società d’investimento Meridie, è stato anche presidente della Atitech, azienda che opera nell’industria aeronautica. È stato presidente dell’unione degli industriali della provincia di Napoli. Si definisce “l’imprenditore scugnizzo”. Nel 2011 si è candidato per Forza Italia alla guida della città per volere di Silvio Berlusconi. In testa dopo il primo turno con il 43 per cento dei voti, ha perso un po’ a sorpresa il ballottaggio con de Magistris.

Valeria Valente. Nata a Napoli nel 1976, è laureata in giurisprudenza. È stata eletta nelle liste del Partito democratico nel marzo 2013. È segretaria nell’ufficio di presidenza della camera e presiede il comitato per le pari opportunità. Valente, considerata vicina alla corrente di Matteo Orfini, ha vinto le primarie del Pd che si sono tenute il 6 marzo, battendo con soli 500 voti di scarto l’ex sindaco Antonio Bassolino. Bassolino però ha presentato ricorso, chiedendo di annullare il voto in cinque seggi dove, secondo lui, ci sarebbero stati dei brogli. Le polemiche attorno alle primarie sono state alimentate da un video del sito Fanpage, che ha documentato uno scambio di soldi di fronte ai seggi.

Matteo Brambilla. Ha 47 anni, è un ingegnere nato a Monza. È residente a Napoli dal 2006. È entrato nel Movimento cinque stelle nel 2008 in occasione delle proteste contro la discarica di Chiaiano, dove vive ancora oggi. Ha vinto le comunarie, le primarie dei cinque stelle, con 276 voti. Le consultazioni sarebbero state criticate dal gruppo dirigenziale, e da esponenti dello stesso movimento, per la scarsa partecipazione: hanno votato solo 574 iscritti su circa cinquemila.

Marcello Taglialatela. È nato a Napoli nel 1955. Già consigliere comunale di Napoli con il Movimento sociale italiano (Msi), alla fine degli anni novanta è stato assessore alla regione Campania per Alleanza nazionale nella giunta di Antonio Rastrelli. Attualmente è parlamentare di Fratelli d’Italia.

I programmi

Luigi De Magistris. L’attuale sindaco fonda tutto il suo manifesto elettorale sulla contrapposizione alle altre istituzioni: regione, governo e Unione europea. Tra le riforme per il suo secondo mandato l’ex pubblico ministero ha annunciato un reddito minimo per i disoccupati, già approvato dalla giunta anche se non sono chiare le coperture finanziarie. Inoltre ha promesso di consegnare nuove case popolari a Scampia, migliorare i mezzi pubblici, estendere la raccolta porta a porta dei rifiuti e assumere 370 nuove maestre.

Gianni Lettieri. Il programma di Lettieri è costituito dai cosiddetti Dieci obiettivi, messi insieme dopo aver fatto una serie di sondaggi nei quartieri della città. Tra le proposte di Lettieri figura un piano casa per la costruzione di nuovi alloggi, l’introduzione di un sistema di microcredito alle imprese e la promessa di 48mila nuovi posti di lavoro.

Matteo Brambilla. Il suo programma si intitola “20 passi per Napoli” e, tra le altre cose, prevede il rifiuto di inceneritori e biodigestori, una riforma dei trasporti pubblici, l’istituzione di un’anagrafe per la gestione trasparente del patrimonio immobiliare, un risanamento dei conti del comune, l’introduzione di un reddito di cittadinanza locale e la bonifica dell’ex area industriale di Napoli Est.

Valeria Valente. Nel programma di Valente, articolato in undici punti, trovano spazio il taglio delle spese del comune, il recupero del lungomare, investimenti su legalità e sicurezza, maggiori finanziamenti per il turismo e più investimenti sulle strutture per lo sport professionale.

Marcello Taglialatela. Il programma di Tagliatela è fondato sullo slogan “Napoli, un mare nel destino…” e prevede investimenti sulla riqualificazione del porto commerciale, la cantieristica, i porticcioli turistici e il lungomare.

I sondaggi

Luigi de Magistris è il favorito, ma è difficile che riesca a vincere al primo turno e probabilmente andrà al ballottaggio con Lettieri.

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Secondo i dati dell’istituto Demos, il Movimento 5 stelle e il Pd difficilmente riusciranno ad andare al secondo turno. Ma i loro elettori potrebbero essere decisivi per scegliere il sindaco. Non a caso de Magistris ha aperto all’alleanza con il partito di Beppe Grillo.

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