1. Biennale di Berlino, The present in drag
sedi varie, Berlino, fino al 18 settembre
Simon Fujiwara si è trasferito a Berlino nel nuovo millennio, dopo essere cresciuto con il fratello Daniel in una colonia di artisti a St. Ives, sulle coste della Cornovaglia. Il suo Happy museum è esposto all’Accademia delle arti, una delle cinque sedi della nona edizione della biennale di Berlino. La storia della Germania viene raccontata attraverso un insieme di oggetti che rappresentano il benessere: un separatore di rifiuti, punte di asparagi, la nuova confezione di cioccolato Kinder e un mucchietto di fondotinta. Daniel, esperto di economia della felicità, ha raccolto una serie di dati svolgendo un’indagine sul benessere della popolazione tedesca. Simon fa satira con assurdi allestimenti museali, Daniel introduce il fattore sentimentale nella pianificazione strategica delle agenzie governative. Questa biennale si presenta ora come un negozio di H&M (Fujiwara), ora come una startup tecnologica (Simon Denny) e ora come una palestra (Ray Trecartin). The present in drag fa il punto sui nuovi confini dell’arte esplorando le estetiche postdigitali e la contaminazione tra arte, mercato e finanza. Si mette in discussione anche la figura stessa del curatore: l’artista postdigitale gestisce da solo il rapporto con il pubblico promuovendo la sua immagine sui social network, scrivendo testi, collaborando con altri artisti, al curatore resta davvero poco da fare. Frankfurter Allgemeine Zeitung
2. Collide international award
Quest’anno il Collide international award è stato assegnato all’artista coreano Jinchul Kim. Il premio, giunto alla quinta edizione, è organizzato dal Cern (l’organizzazione europea per la ricerca nucleare) e da un secondo partner che cambia a ogni edizione. Oltre a 15mila franchi svizzeri, il premio prevede due mesi di residenza presso il Cern di Ginevra e un mese a Liverpool, durante i quali l’artista realizzerà un progetto intitolato Cascade che riguarda la possibilità di propagazione della luce attraverso sospensioni di cristalli fotoconduttori colloidali. Con il suo lavoro Kim esplora la storia della fisica e della scienza. The Art Newspaper
3. Street art in India
Anche in India la street art comincia a farsi largo nei progetti pubblici per il decoro urbano. Il Rajasthan, famoso per le tinte vivaci e per gli intricati affreschi della regione di Shekhawati, ha cominciato a promuovere le arti e l’artigianato locale commissionando affreschi sui muri delle stazioni ferroviarie. Tutto è cominciato lo scorso ottobre con dei cartelloni giganti affissi su pensiline, autobus e pannelli con cui quaranta artisti yogi sono stati invitati dalle autorità municipali di Jaipur a decorare la città. Ogni lavoro riportava il titolo e l’autore dell’opera, spesso molto fitta di punti e linee. Un mese dopo sono scesi in campo gli studenti dell’accademia delle belle arti, che hanno lavorato su cento auto risciò attingendo ad altre tradizioni decorative. Le autorità municipali promettono di proseguire in questa direzione. Gulf News
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