Il 19 dicembre il diplomatico Andrey Karlov, ambasciatore russo in Turchia, è stato ucciso da un uomo armato ad Ankara. Ecco cosa sappiamo finora della vicenda:

  • Andrey Karlov stava tenendo un discorso dentro una galleria d’arte della capitale turca, nel quartiere di Cankaya, durante un’esposizione fotografica. È stato raggiunto da una serie di colpi alla schiena. Il suo decesso è stato confermato dal ministero degli esteri russo. Altre persone sono rimaste ferite nella sparatoria.
  • L’aggressore è stato ucciso dalle forze di sicurezza, ha fatto sapere il governo turco. Secondo il sindaco di Ankara, era un poliziotto che lavorava nella capitale ma non era in servizio al momento dell’attacco. Era vestito in giacca e cravatta e ha aperto il fuoco mentre si trovava alle spalle di Karlov, come mostrano alcune immagini televisive. Apparentemente ha agito da solo. Nelle immagini diffuse dalle televisioni turche si vede l’attentatore che grida “Non dimenticatevi di Aleppo, non dimenticatevi della Siria” e “Allahu Akbar”.
  • L’attacco è avvenuto il giorno dopo le proteste in Turchia contro l’intervento militare di Mosca in Siria. La sicurezza attorno alle sedi diplomatiche russe in Turchia è stata rafforzata.
  • Mosca ha definito l’attacco “un atto terroristico”. Gli Stati Uniti e le Nazioni Unite hanno condannato l’episodio.
  • Negli ultimi mesi Mosca e Ankara stavano cercando di rilanciare le loro relazioni diplomatiche, entrate in crisi dopo l’abbattimento di un bombardiere russo Sukhoi 24 colpito da un caccia turco alla frontiera turcosiriana nel novembre 2015. La Russia, alleata del governo di Bashar al Assad in Siria, è accusata di aver bombardato dei civili durante le sue operazioni nel paese.

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