Dopo 18 anni l’Unione cristiano-democratica (Cdu), al governo in Germania, ha una nuova leader. In un centro conferenze di Amburgo, il partito ha affidato ad Annegret Kramp-Karrenbauer l’incarico di raccogliere il testimone da Angela Merkel, che però resterà cancelliera della Germania, almeno per il momento. Dopo aver pronunciato un accorato discorso in cui ha promesso di riportare in auge il suo partito in difficoltà, Kramp-Karrenbauer ha superato il suo principale avversario Friedrich Merz con 517 voti dei delegati del partito contro i 482 ottenuti da Merz al secondo turno di votazioni.
Kramp-Karrenbauer assume la guida di un partito che sei settimane fa era in grande difficoltà. I pessimi risultati elettorali, il calo nei sondaggi e i problemi della coalizione con i socialdemocratici dell’Spd avevano intaccato il morale e alimentato le richieste di farsi da parte rivolte a Merkel.
Lo scorso 29 ottobre la decisione presa dalla cancelliera di dimettersi da leader del partito pur conservando la carica di capo del governo potrebbe essere stata sufficiente a placare la volontà di cambiamento. La campagna lunga un mese per la guida del partito, la prima vera sfida per la leadership della Cdu dal 1971, sembra aver rinvigorito i cristiano-democratici. Dopo più di due decenni di gestione Merkel, infatti, la Cdu aveva chiaramente bisogno di una sfida per il comando.
Senza passi falsi
Kramp-Karrenbauer, fedele alleata di Merkel, sarà probabilmente la candidata della Cdu alle prossime elezioni, anche se la nomina potrebbe dipendere dalla sua capacità di rafforzare la posizione del partito in una serie di elezioni statali che si terranno l’anno prossimo.
Pur non essendo una politica aggressiva e particolarmente carismatica, Kramp-Karrenbauer ha dimostrato di saper conquistare voti restando alla guida del Saarland, piccolo stato al confine con la Francia, dal 2011 al 2018. La sua campagna per la leadership è stata priva di passi falsi, diversamente da quella del rivale Merz.
È contraria all’aborto e ha paragonato il matrimonio gay alla poligamia e all’incesto
Per Kramp-Karrenbauer, la sfida più difficile è stata scrollarsi di dosso la reputazione di “mini-Merkel”. Le due donne condividono uno stile semplice e un istinto per il consenso, ma presentano anche importanti differenze.
In economia Kramp-Karrenbauer sostiene una posizione centrista ed è favorevole al salario minimo tedesco, ma le sue idee in campo sociale sono basate sul conservatorismo cattolico. È contraria all’aborto, scettica nei confronti dell’ingegneria genetica e ha paragonato il matrimonio gay alla poligamia e all’incesto.
Kramp-Karrenbauer ha approvato la controversa politica di Merkel sui profughi, ma ha mantenuto un atteggiamento meno liberale nel suo stato, dove il governo ha imposto ad alcuni profughi una radiografia per determinarne l’età. In politica estera, la nuova guida della Cdu mostra tendenze francofile prevedibili per un’abitante del Saarlander (parla correntemente francese), ma durante la campagna per la leadership ha posto meno l’accento sugli esteri rispetto a Merz.
Scarto ridotto
Merkel, evidentemente, è l’altra vincitrice della contesa. All’inizio dell’anno la cancelliera aveva inaspettatamente nominato Kramp-Karrenbauer segretaria generale della Cdu, segno evidente che aveva finalmente scelto chi indicare a prendere il suo posto. La decisione della cancelliera aveva messo in allarme alcuni “anziani” del partito, preoccupati che Kramp-Karrenbauer potesse confermare l’approccio centrista di Merkel. Gli oppositori della cancelliera, tra cui Wolfgang Schäuble, ex ministro delle finanze e attuale presidente del parlamento, hanno scelto di appoggiare Merz, ex capogruppo del partito in parlamento vicino al mondo dell’imprenditoria, ma la loro fazione ha mancato la vittoria per pochi voti.
Lo scarto ridotto alimenta i timori di una piccola insurrezione all’interno del partito. Verso la fine della campagna, gli alti ranghi della Cdu hanno cominciato a preoccuparsi per l’aggressività di alcuni sostenitori di Merz, specialmente sui social network. Katja Leikert, parlamentare Cdu dell’area di Francoforte vicina a Kramp-Karrenbauer, è convinta che alcuni colleghi di partito della sua sezione circoscrizione potrebbero lasciare la Cdu in segno di protesta e che lo stesso possa accadere altrove in Germania.
È un’eventualità da non escludere, ma resta il fatto che Merz ha ammesso la sconfitta senza fare polemiche e la Cdu ha tradizionalmente la tendenza a compattarsi dietro il proprio leader. I buoni rapporti tra Kramp-Karrenbauer e Merkel fanno presagire una produttiva suddivisione dei compiti nei prossimi mesi: la leader della Cdu potrà concentrarsi sulle questioni di partito, mentre la cancelliera si dedicherà alla politica nazionale e alle elezioni. Kramp-Karrenbauer potrà anche tentare di placare i suoi oppositori all’interno della Cdu. Nel suo breve discorso di vittoria, la nuova guida del partito ha invitato Merz e Jens Spahn, l’altro candidato sconfitto, a lavorare insieme.
Per quanto riguarda Merkel, il suo desiderio di conservare l’incarico di cancelliera fino al termine del mandato nel 2021 dipenderà non tanto dal suo partito quanto dall’Spd, in caduta libera nei sondaggi e visibilmente insoddisfatto all’interno del governo. L’anno prossimo, in caso di risultati deludenti alle elezioni europee e regionali, i socialdemocratici potrebbero uscire dalla coalizione. Se così fosse, Kramp-Karrenbauer potrebbe dover riprendere la campagna elettorale prima del previsto.
(Traduzione di Andrea Sparacino)
Questo articolo è uscito sul settimanale britannico The Economist.
Leggi anche
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it