Perché la zeta è un simbolo a favore di Putin e dell’invasione dell’Ucraina
In cirillico la lettera “z” si scrive “з”. Ma da quando Vladimir Putin ha lanciato la sua invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio, all’interno della Russia si è diffusa la variante latina.
Solo pochi giorni dopo l’attacco, Maria Butina, un’ex spia russa convertita alla politica, ha realizzato un filmato nel quale disegna una zeta sul suo cappotto. “Forza fratelli”, dice nel filmato. “Siamo con voi per sempre”. Il governatore di Kemerovo, una regione d’estrazione mineraria in Siberia, nota informalmente come Kuzbass (Кузбасс’ in cirillico), ha decretato che questo nome sarà d’ora in poi scritto in un misto di caratteri cirillici e latini: КуZбасс. Il ginnasta russo Ivan Kuljak ha applicato una zeta sulla maglietta quando è salito sul podio accanto a un avversario ucraino, durante i mondiali di ginnastica del Qatar, il 5 marzo, spingendo la Federazione internazionale di ginnastica ad avviare un procedimento disciplinare contro di lui. Perché la lettera “z” è diventata un simbolo del sostegno alla guerra di Vladimir Putin?
Mentre le truppe russe si ammassavano lungo i confini dell’Ucraina all’inizio dell’anno, attenti osservatori di dati e informazioni provenienti da fonti aperte hanno notato dei curiosi caratteri dipinti sul fianco dei carri armati russi. Tra queste c’erano la lettera “v”, la lettera “z” inserita in un riquadro e una zeta semplice. Queste misteriose iscrizioni hanno generato una miriade di teorie: forse la zeta era la prima lettera di zapad, che significa occidente in russo (la direzione verso la quale le truppe russe avrebbero marciato). O forse indicava il desiderio del Cremlino di fare fuori il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj. Gli analisti militari ritengono invece che le lettere corrispondano a specifiche divisioni delle truppe russe impegnate nell’invasione. Oltre cento gruppi tattici di battaglione (ciascuno formato da seicento-mille soldati), provenienti anche dall’estremo oriente russo, sono operativi in Ucraina. Un segno distintivo forse serve a distinguerli dalle forze nemiche sul campo di battaglia.
Da quando sono cominciati i combattimenti, la macchina della propaganda statale russa ha trasformato la zeta nel logo ufficioso dell’operazione. Il ministero della difesa russo ha suggerito che la lettera stia per za, che in russo significa “per”, come in “per la vittoria”. Rt, il canale televisivo di propaganda russo, ha cominciato a vendere magliette decorate con la lettera z. Che fa anche bella mostra sul computer portatile di Vladimir Solovyov, un conduttore propagandista della televisione di stato, nelle sue ultime apparizioni video. A Ekaterinburg, una città di medie dimensioni vicina alla Siberia, sono apparsi dei graffiti guerrafondai nei quali questa lettera appare più volte. Attivisti nazionalisti a Mosca hanno organizzato una carovana di automobili decorate con la lettera z, che ha fatto il giro della città. In un ospedale pediatrico di Kazan, una città della Russia occidentale, alcuni bambini sono stati disposti in una fila a forma di zeta per uno scatto fotografico. E nell’affermare il suo sostegno a Putin, il direttore della società benefica che gestisce l’ospedale ha detto a un’agenzia stampa locale che le forze “fasciste” dell’Ucraina, come Putin ha definito i dirigenti democraticamente eletti del paese, “possono essere fermate solo con la forza, non c’è altro modo, nessuna pietà!”.
L’adozione della zeta alcuni giorni dopo l’inizio delle operazioni suggerisce che la pianificazione della guerra d’informazione della Russia possa essere caotica quanto lo sono stati i piani militari. È particolarmente ironico che una lettera latina sia diventata il simbolo di una guerra che Putin ha giustificato, in parte, con la pretestuosa affermazione che la lingua russa fosse minacciata in Ucraina. La zeta non era mai stata associata al regime di Putin in passato, e non possiede nessuno dei simbolismi di vecchia data di altre famigerate icone, come la svastica nazista, a cui il ministro delle difesa ucraino l’ha paragonata. Eppure la lettera è già diventata un’abbreviazione inquietante.
Esponenti dell’opposizione e altre persone che si sono espresse contro la guerra all’interno della Russia affermano che una z è stata scarabocchiata nei loro appartamenti. Agenti dei servizi di sicurezza russi hanno lasciato una zeta negli uffici di Memorial, una storica associazione di difesa dei diritti umani, dopo aver effettuato un’incursione nei suoi locali. Alcuni funzionari russi l’hanno adottata per dimostrare la propria fedeltà al loro leader. Più di qualsiasi altra cosa, la lettera z è ormai un simbolo pro Putin.
(Traduzione di Federico Ferrone)
Questo articolo è stato pubblicato da The Economist.