Secondo uno studio pubblicato su Communications Earth & Environment, le due subpopolazioni di orsi polari della baia di Hudson, in Canada, potrebbero scomparire completamente nei prossimi decenni a causa del cambiamento climatico.

Questi animali sfruttano lo strato di ghiaccio che si forma sulle acque della baia in autunno per cacciare le foche, la loro principale fonte di nutrimento. A primavera, quando il ghiaccio si scioglie, gli orsi si ritirano sulla terraferma e sopravvivono grazie alle riserve di grasso.

Con l’aumento delle temperature, però, il ghiaccio si forma sempre più tardi e si scioglie sempre prima. Questo significa che la finestra temporale in cui lo strato è abbastanza spesso da consentire agli orsi di cacciare si riduce di anno in anno. Se i periodi senza ghiaccio diventeranno troppo lunghi, gli animali smetteranno di riprodursi e alla fine moriranno di fame.

In altre zone gli orsi potrebbero adattarsi almeno in parte ai cambiamenti spostandosi verso nord, dove il ghiaccio invernale resiste più a lungo, ma quelli della baia di Hudson non possono farlo a causa della geografia della regione.

Secondo lo studio, un aumento della temperatura media globale compreso tra 1,6 e 2,1 gradi provocherà la scomparsa della subpopolazione meridionale della baia. Questo potrebbe succedere addirittura entro il prossimo decennio. Un aumento compreso tra 2,2 e 2,6 gradi segnerebbe la fine anche per la subpopolazione occidentale.

Queste previsioni potrebbero rivelarsi troppo ottimistiche. Nessuno sa con certezza quanto debba essere spesso il ghiaccio per consentire agli orsi di cacciare. Lo studio presuppone una soglia minima di dieci centimetri, ma secondo altri ricercatori potrebbe essere più alta. Se così fosse, la scomparsa degli orsi della baia di Hudson potrebbe avvenire ancora prima.

Il declino è già cominciato. Secondo un rapporto del governo canadese, tra il 2016 e il 2021 la subpopolazione occidentale si è ridotta del 27 per cento, e rispetto agli anni ottanta si è dimezzata.

Le subpopolazioni della baia di Hudson sono tra le meglio studiate, e sono considerate un indicatore importante per valutare le prospettive future delle altre 17 distribuite lungo le coste dell’Artico. Di queste, un’altra, quella del mare di Beaufort meridionale, è considerata in declino, due sembrano essere cresciute negli ultimi anni e quattro sembrano stabili, mentre per le altre non esistono dati sufficienti.

Questo testo è tratto dalla newsletter Pianeta.

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