Un importante festival australiano è stato improvvisamente cancellato, spingendo molti esperti a mettere in discussione il futuro degli eventi di musica dal vivo nel paese, un settore colpito duramente dall’aumento del costo della vita. Si tratta del Groovin the Moo, previsto per la primavera in una serie di località nell’Australia meridionale, che è stato annullato due settimane dopo l’annuncio del programma a causa della scarsa vendita di biglietti.

L’edizione 2024 del Groovin the Moo prevedeva la presenza di artisti come King Stingray, The Beaches, Melanie C delle Spice Girls, GZA dei Wu Tang clan, i Jet e altri. Il festival era in programma fino a metà maggio e prevedeva concerti in località come Bendigo, Bunbury, Canberra e Newcastle.

La brusca interruzione del Groovin the Moo fa suonare un campanello d’allarme nella scena dei festival australiani. Nelle ultime settimane sono saltati diversi eventi, tra cui Coastal Jam, Dark Mofo, Falls Festival, Goomfest e ValleyWays. “Se le persone hanno difficoltà a pagare l’affitto e a comprare da mangiare, non spenderanno di certo centinaia di dollari per il biglietto di un concerto”, ha dichiarato Catherine Strong, sociologa del Royal Melbourne institute of technology.

Molti operatori di festival e proprietari di locali, inoltre, stanno ancora recuperando le perdite finanziarie causate dalla pandemia: le restrizioni per la salute pubblica hanno quasi decimato il settore dell’intrattenimento dal vivo. Attualmente per gli artisti stranieri andare in tour in Australia è più dispendioso, soprattutto con l’aumento delle tariffe dei voli. E anche i costi per gli organizzatori sono aumentati. Nonostante le sue difficoltà, la scena dei festival in Australia non ha intenzione di arrendersi. Ma potrebbe volerci un po’ di tempo perché torni ai livelli di un tempo.

Questo testo è tratto dalla newsletter Musicale.

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