Kyrre Lien, nato nel 1990 a Nøtterøy, nel sud della Norvegia, ha letto migliaia di commenti violenti su internet e ha viaggiato in lungo e in largo per trovare i loro autori, i troll, e fotografarli. “Cerco di sentire le opinioni degli altri. Voglio capire le ragioni che li muovono e perché si esprimono così”, racconta Lien. “Tutto è cominciato nel 2013, quando mi sono imbattuto nei commenti degli hater in un dibattito online sull’immigrazione. Questi ‘arrabbiati della rete’ mi incuriosivano e sono andato a guardare i loro profili Facebook”.
Così è nato il progetto I guerrieri di internet, che in tre anni ha portato Lien nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Norvegia, in Libano e in Russia. Il progetto ha suscitato grande interesse sia in Norvegia sia all’estero, ed è diventato anche un documentario pubblicato dal Guardian, tradotto in italiano sul sito di Internazionale.
Quelli che odiano su internet
Lien ha letto decine di migliaia di commenti prima di individuare i soggetti delle sue foto. E quando finalmente li ha incontrati, si è trovato di fronte a tipi apparentemente normali. “Erano persone che mettevano in rete foto di famiglia, foto con i figli. Ma contemporaneamente scrivevano messaggi pieni di odio. Volevo conoscerli meglio, capire cosa li spingesse a comportarsi così. Ho cercato di prenderli sul serio”, racconta il fotografo.
“In questo progetto Lien ha scelto di parlare sia con esponenti dell’estrema destra sia con altri che cercano di combattere i troll con argomenti razionali”, spiega Ingri Østerholt, del Preus, il museo norvegese della fotografia, che a questo lavoro ha dedicato una mostra. “Si è confrontato con persone che di solito restano nascoste, mostrando una particolare capacità di entrare in contatto con loro e di guadagnare la loro fiducia. E ha cercato di presentare queste persone da un’altra angolatura”.
Kyrre Lien sarà al festival di Internazionale a Ferrara il 1 ottobre per parlare di odio online con Claudio Rossi Marcelli e Chiara Lalli, autrice del libro Non avrai altro dio all’infuori di te. Siamo tutti Manuel Fantoni (Fandango 2017).
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