Sabato 16 maggio. Dalle otto di mattina Fidanka Milano occupa la sua postazione all’ingresso della spiaggia attrezzata di Vouliagmeni, 18 chilometri a sud di Atene. Con indosso i guanti e una mascherina di tessuto nero, Fidanka deve controllare il numero di persone che entrano ed escono dallo stabilimento. La spiaggia di sabbia fine, che si estende per 650 metri, di solito può ospitare fino a tremila persone, ma a causa delle misure di distanziamento imposte dal governo per contrastare i contagi il limite è stato portato a 1.500 bagnanti.

Per la prima volta dal 23 marzo, quando il governo greco ha decretato il blocco, i titolari di stabilimenti, ristoranti e bar che gestiscono sdraio e ombrelloni nelle 515 spiagge attrezzate del paese hanno potuto riprendere l’attività. Il via libera è arrivato prima del previsto a causa dell’afa che si è abbattuta sulla Grecia, con temperature che raggiungono i 38 gradi.

Tutto esaurito
A mezzogiorno la struttura di Vouliagmeni è già piena. Restano appena una decina di posti liberi. “Sto soffocando con questa maschera. Lavorare in queste condizioni è molto faticoso, ma dobbiamo rispettare il regolamento per rassicurare la gente. Questo primo giorno è un test per il resto della stagione”, sottolinea Fidanka. Il personale non si ferma un attimo. Le sdraio vengono immediatamente cosparse di spray disinfettante ogni volta che un cliente lascia la spiaggia. La sabbia viene spianata con un rastrello.

Nello stabilimento di Vouliagmeni lavorano trenta persone. Sono stati assunti dieci dipendenti in più per applicare le misure sanitarie. Un megafono ricorda continuamente ai bagnanti le regole da rispettare. “Dobbiamo permettere agli ateniesi di godersi il fresco del mare, ma per garantire la sicurezza di tutti bisogna applicare i limiti per il distanziamento, ovvero almeno quattro metri tra un ombrellone e l’altro e non più di quaranta persone per ogni mille metri quadrati di spazio”, spiega Christos Petsas, amministratore della struttura, di competenza dell’agenzia greca che gestisce il demanio.

Il governo dovrebbe pensare a sviluppare il turismo sociale per i greci colpiti dalla crisi

Christos, quarant’anni, è molto preoccupato. Quest’anno prevede “un calo dell’80 per cento dei turisti stranieri in visita sul litorale ateniese. Ma dopo aver concluso questa prima giornata con successo potremo convincere gli stranieri che venire in vacanza in Grecia non è rischioso”.

Steso su una sdraio su cui ha riposto con cura il suo asciugamano blu, Iasonas Papadopoulos è felice di poter fare il primo bagno della stagione. “Siamo rimasti in casa per molto tempo e abbiamo limitato i danni. In Grecia ci sono stati pochi morti. Ora però vogliamo ricominciare a vivere e a goderci le nostre belle spiagge”, spiega il ragazzo, che ha pagato cinque euro per restare “in spiaggia fino al tramonto con i miei amici”. Nonostante l’espressione sorridente, Iasonas è angosciato. Tutta la sua famiglia lavora nel turismo. “Se gli stranieri non arriveranno, molti di noi rischiano di perdere il lavoro. I greci non possono più viaggiare come in passato per colpa delle conseguenze economiche del blocco. Forse il governo dovrebbe pensare a sviluppare il turismo sociale e permettere ai greci colpiti dalla crisi di andare in vacanza e sostenere il settore”.

Secondo il Fondo monetario internazionale, nel 2020 il pil della Grecia dovrebbe ridursi del 10 per cento. Il tasso di disoccupazione potrebbe superare il 20 per cento.

Davanti a queste previsioni drammatiche, il governo greco sta cercando di far ripartire la macchina del turismo, in un paese dove il settore rappresenta più del 20 per cento del pil. Prima della fine di maggio diversi collegamenti aerei e marittimi saranno ripristinati. Da lunedì 18 maggio i greci possono spostarsi in tutta la Grecia continentale, a Creta e a Evia. I voli interni stanno tornando alla normalità e diverse compagnie aeree hanno annunciato il ripristino dei collegamenti verso altre città europee. Il 14 maggio il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha promesso che troverà “il modo per far ritornare i turisti in tutta sicurezza”. “Siamo pronti a far partire la stagione il primo luglio. Quest’estate vogliamo aggiudicarci una grossa fetta della torta del turismo in Europa”, ha aggiunto Mitsotakis.

A Vouliagmeni nel pomeriggio arriva anche il ministro dello sviluppo Adonis Georgiadis, per ispezionare la struttura insieme al sindaco: “Siamo riusciti a contenere l’epidemia. Finora abbiamo registrato appena 160 decessi. Da due settimane abbiamo avviato una riapertura progressiva che è stata un successo, perché non si è verificato alcun aumento dei casi di contagio. Ora dobbiamo affrontare una nuova sfida, quella della ripresa economica. Il turismo, anche se ridotto rispetto agli anni scorsi, deve assolutamente ripartire”.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

Questo articolo è uscito sul quotidiano francese Le Monde.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it