Mai nella storia delle Olimpiadi moderne hanno debuttato tanti nuovi sport come a Tokyo 2020. Skateboard, surf, arrampicata sportiva e karate hanno adesso i loro primi campioni olimpici, mentre softball e baseball sono tornati ai Giochi dopo l’ultima apparizione nel 2008.
Cinque anni fa il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha deciso di includere questi sport per attirare i giovani. Si trattava inoltre di sport rilevanti per il Giappone, il paese che ha ospitato i Giochi. Il baseball è lo sport più importante in Giappone, il karate è quello tradizionalmente preferito e lo skateboard è diffusissimo tra i giovani.
Alcuni di questi nuovi sport torneranno a Parigi 2024. Sono stati in larga misura un successo sia per il pubblico che vi ha assistito sia per gli atleti che hanno partecipato, ma alcuni hanno ancora delle peculiarità da risolvere prima di poter tornare.
È arrivato lo skateboard
Ho fatto per parecchi anni ricerche sullo skateboard e sul suo percorso accidentato fino alle Olimpiadi perciò sarò sicuramente un po’ di parte, ma secondo me tra i cinque nuovi sport è stato quello che ha attirato più attenzione di tutti, per diverse ragioni. Innanzitutto per l’età dei partecipanti.
Di sicuro molti spettatori delle Olimpiadi saranno stati affascinati nel vedere il podio olimpico più giovane della storia con un’età media di 14 anni. Questo gruppo di adolescenti ha dimostrato un livello straordinario di sportività e maturità. Sky Brown, una talentuosa tredicenne della squadra britannica, è stata la prima a congratularsi con la sua avversaria giapponese, Sakura Yosozumi, dopo che quest’ultima ha vinto la gara di park. La stessa cosa è successa per tutta la durata della competizione, che ha visto i concorrenti fare il tifo gli uni per gli altri e congratularsi con i vincitori delle altre squadre.
Lo skateboard ha debuttato anche dal punto di vista dello stile. Dalle divise multicolori ispirate agli anni novanta degli skater statunitensi ai pantaloni cargo marrone chiaro della brasiliana Rayssa Real tenuti su da una cintura da skater nera alla divisa bianca della giapponese Aori Nishimura abbinata a capelli biondo platino, le tenute olimpiche nello skateboard sono state lodate da tutti.
Bryce Wettstein, una skater californiana di sedici anni, si è perfino portata il suo ukulele per smorzare un po’ la tensione alle finali di park femminile. Si sa che le Olimpiadi sono un ambiente in cui le pressioni sono molto alte, ed è stato un vero sollievo vedere che almeno per quanto riguarda lo skateboard i Giochi somigliavano più a un raduno di adolescenti che si divertivano e facevano il tifo gli uni per gli altri.
Questioni difficili per l’arrampicata
Se tutti hanno lodato la novità rappresentata dallo skateboard, riguardo l’arrampicata sportiva i fan si sono divisi sul senso stesso di questo sport ai Giochi olimpici.
L’arrampicata sportiva è uno sport unico nel programma olimpico (non c’è niente di simile) ed è stato un grande successo a Tokyo soprattutto per chi non l’aveva mai vista prima.
La diatriba è sorta quando il Cio ha deciso di allocare soltanto una serie di medaglie all’arrampicata sportiva invece di tre. La federazione a cui la disciplina fa riferimento ha di conseguenza elaborato un formato “combinato” dei tre tipi principali di arrampicata: boulder, lead e speed. Quest’ultimo tipo, adatto alla televisione, è sempre stato considerato una disciplina marginale dalla maggior parte degli arrampicatori, oltre che molto diverso dagli altri due.
Gli arrampicatori di solito si specializzano in un’unica disciplina e, tenuto conto delle diverse abilità necessarie a ciascuna di esse, la combinata olimpica può essere paragonata a una situazione in cui ai nuotatori viene richiesto di partecipare anche a una gara di tuffi, o a Novak Djokovic di gareggiare per il primo set a ping pong. A quanto pare i timori della comunità degli arrampicatori non erano infondati, poiché Adam Ondra, secondo molti il miglior arrampicatore al mondo, ha dovuto trascorrere l’ultimo anno ad allenarsi specificatamente per la parte speed e nonostante tutto non è riuscito ad arrivare in finale.
Sembrerà forse ingiusto se si pensa a sport olimpici affermati come il nuoto o il ciclismo, dove gli stessi atleti possono competere per numerose medaglie in discipline separate o nelle staffette. Ci sono molte questioni politiche dietro i rapporti tra il Cio e gli sport d’azione, ma a quanto pare avrebbero fatto meglio a dare retta alla comunità sportiva.
Cosa ci aspetta a Parigi 2024
Le Olimpiadi del 2020 sono state ritardate di un anno a causa della pandemia, perciò ai prossimi giochi estivi mancano solo tre anni. Il video di anteprima di Parigi 2024 presentato nel corso della cerimonia di chiusura di Tokyo aveva un’atmosfera molto urbana e artistica e possiamo aspettarci che la “modernizzazione” dei giochi prosegua. Questa modernizzazione sarà in parte determinata dall’aggiunta di un altro nuovo sport nel 2024: la breakdance.
Dieci anni fa sarebbe forse stato impensabile vederla alle Olimpiadi (e sì, è uno sport), ma questo valeva anche per lo skateboard. Karate, baseball e softball hanno funzionato benissimo per gli spettatori e gli atleti giapponesi ma verranno accantonati perché presumibilmente poco rilevanti per la Francia, dove invece la breakdance rappresenta una parte enorme della cultura giovanile.
Surf, skateboard e arrampicata sportiva (grazie al cielo con più medaglie) invece resteranno e contribuiranno a rafforzare gli standard del Cio riguardo giochi più centrati sui giovani e con un maggiore equilibrio di genere.
La ricerca a cui ho partecipato qualche anno fa ha dimostrato che gli sport d’azione tendono a marginalizzare donne e minoranze. Anche se da un punto di vista commerciale gli sport d’azione maschili sono ancora molto avanti, è stato bellissimo assistere a Tokyo 2020 a un cambiamento, con atlete come la skater Sky Brown e la surfista Carissa Moore diventate icone in sport tradizionalmente dominati da uomini.
Nei prossimi anni aspettiamoci di vedere più ragazze nelle piste per skateboard, nelle località per fare surf e nelle palestre per arrampicata. E speriamo che le federazioni sportive offrano loro lo stesso supporto così da consentire alle migliori di diventare la prossima generazione di campionesse olimpiche.
(Traduzione di Giusy Muzzopappa)
Questo articolo è stato pubblicato da The Conversation.
Errata corrige. In una versione precedente avevamo scritto che la skateboarder Lizzie Armanto (nella foto) era francese.
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