A fine febbraio gli agricoltori del Kenya centrale e settentrionale hanno cominciato a tirare qualche sospiro di sollievo. I miliardi di locuste del deserto che avevano decimato i loro raccolti – consumando la stessa razione quotidiana di cibo dell’intera popolazione del Kenya – stavano cominciando a scomparire, giusto in tempo per la nuova stagione di semina. Molti degli sciami erano stati uccisi dai pesticidi spruzzati dall’alto. Altri erano morti di vecchiaia.

Ma per l’Africa orientale, lungi dall’essere finito, l’incubo delle locuste potrebbe essere appena cominciato.

Prima di morire gli sciami di locuste si sono riprodotti e hanno depositato le loro uova in ampie porzioni del Kenya e dell’Etiopia meridionale (e probabilmente anche in alcune zone della Somalia, anche se le informazioni da questo paese sono irregolari). La maggior parte delle uova si è schiusa, e le locuste adolescenti si stanno facendo più forti. Queste adolescenti sono note come hopper (cavallette): sono di colore rosa acceso e ancora non possono volare. Si muovono invece a terra, in aree aride, nutrendosi con voracità per alimentare la loro crescita.

Solo ora queste cavallette stanno raggiungendo la loro maturità, e si riuniranno in sciami volanti.

La diffusione degli sciami di locuste

“Moltissima attività riproduttiva non è stata rilevata, né controllata, e adesso si sta formando una nuova generazione di sciami”, ha dichiarato Keith Cressman, responsabile delle previsioni sulle locuste presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), “ogni giorno riceviamo rapporti, sempre più spesso dal Kenya, su questi sciami”.

A febbraio la Fao ha definito gli sciami di locuste in Africa orientale come i più consistenti nella regione negli ultimi settant’anni. Dal momento che le locuste crescono in maniera esponenziale, le dimensioni di questi nuovi sciami potrebbero essere venti volte maggiori. Raggiungeranno la maturità all’inizio della principale stagione di semina dell’Africa orientale, ponendo una minaccia alla sicurezza alimentare di milioni di persone.

Il pericolo non è passato
“La situazione rimane estremamente preoccupante nel Corno d’Africa, precisamente in Kenya, Etiopia e Somalia, dove è in corso una massiccia riproduzione e dove si stanno formando nuovi sciami che sono una minaccia senza precedenti alla sicurezza alimentare e al sostentamento, alla vigilia dell’imminente stagione della coltivazione”, ha dichiarato la Fao nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione delle locuste del deserto.

La risposta è stata complicata dalla pandemia di Covid-19. “Mentre parliamo, il Kenya è stato colpito da due gravi problemi: il Covid-19, che oggi occupa il centro della scena, e le locuste del deserto, in secondo piano”, ha dichiarato Baldwyn Torto, scienziato presso il Centro per l’ecologia e la fisiologia degli insetti di Nairobi. La sua équipe sta lavorando per istituire una squadra di pronto intervento che risponda alla nuova ondata di sciami. “Speriamo solo che ci siano ancora autorità statali che si pongono il problema delle locuste, visti i tempi incerti che stiamo vivendo”.

Nella maggior parte dei paesi colpiti dal Covid-19 le azioni di controllo delle locuste sono stati inclusi tra i servizi essenziali esclusi dalle restrizioni di movimento. Questo significa che le équipe che raccolgono informazioni sulla posizione degli sciami di locuste, e le équipe formate per contenerli, possono muoversi liberamente. Finora le forniture di carburante per gli aerei e pesticidi non sono state significativamente colpite dalle limitazioni di movimento globali, ha spiegato Cressman.

Per ora, date le condizioni insolitamente umide – “le locuste adorano questa vegetazione naturale fresca” – Cressman non prevede che gli sciami di locuste abbandonino l’Africa orientale. È probabile che verso metà aprile quelle giunte a piena maturazione si riproducano di nuovo, forse aumentando di dimensioni di altre venti volte. Solo a giugno gli insetti migreranno, sfruttando il monsone sudorientale per raggiungere le aree deserte di Pakistan e India.

Per allora gli agricoltori colpiti dell’Africa orientale potrebbero aver perso una stagione di semina. La Fao aveva avvertito che nella regione gli sciami di locuste mettono in pericolo la sicurezza alimentare di quasi 25 milioni di persone. E questo accadeva prima che fossero presi in considerazione gli effetti economici dell’epidemia di Covid-19.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è uscito sul settimanale sudafricano Mail & Guardian.

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