Chiunque sia passato per un’università avrà scoperto che gli studi di area anglosassone sono tanto più user friendly di quelli di area latina (penso a italiani e francesi, chissà gli spagnoli), che magari sono illuminanti, ma per illuminarvi vi costringono a fare tanta fatica.

Ecco qui un’ora e venti di conferenza-lezione di [Garrick Ohlsson][1] a Berkeley, California, su Chopin. Ohlsson è nato a New York. È un pianista, e nel 1970 è stato il primo vincitore del concorso Chopin di Varsavia arrivato dagli Stati Uniti.

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L’ora con Garrick è veramente interessante e ultrapiacevole. Ve la raccomando per una mattina in casa, snob ma non troppo. È bello scoprire che avete molto da imparare da qualcuno che evita di ripetervi implicitamente tutto il tempo: “Io sono bravissimo e tu sei un ignorante!”.

Per fare un altro esempio a caso, Schiff András non è latino manco un po’, è ungherese, ma le sue lezioni-concerto su Beethoven erano comunque una faticaccia. Molto educative, però anche moolto presuntuose.

Se volete fare della sociologia da cento lire, andate alla fine e sentite le domande del pubblico di Ohlsson: rapide, puntuali e senza fronzoli. Poi ripensate alla stessa situazione nell’ultima conferenza dalle parti di casa nostra dove siete stati, ricordate l’angoscia di sentire il pubblico che cerca di fare una sua sottoconferenza senza riuscire a fare una vera domanda, e soffrite silenziosamente un po’, mentre ridendo Garrick risponde cose tipo: “Mah! Non lo so”.

Alberto Notarbartolo è un giornalista di Internazionale molto appassionato di musica e dischi.

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