Rosa Luxemburg è nata il 7 marzo, esattamente 140 anni fa. Come faccio a saperlo? Facebook, naturalmente. Qualcuno con un calendario automatico ha condiviso questa informazione con me. Se fosse nata prima, per esempio il 2 marzo, non lo avrei saputo perché ho aperto una pagina su Facebook solo il 6 marzo, un paio d’ore prima di lasciare il Cairo per tornare a Ramallah.
È stata la rivoluzione in Egitto a convincermi dell’importanza di questo strumento, che oggi mi permette di ricevere in tempo reale notizie fresche, appena scritte dai miei amici egiziani. La novità è che teppisti ben organizzati sono di nuovo nelle strade e che l’esercito non li ferma. L’8 marzo duecento persone che partecipavano a una manifestazione a piazza Tahrir sono state attaccate da questi teppisti, che hanno picchiato gli uomini e insultato le donne. Secondo uno dei manifestanti, l’esercito ha arrestato alcuni di loro e nessuno degli aggressori.
Lo stesso giorno sono stati attaccati a colpi di arma da fuoco alcuni copti che manifestavano contro l’incendio di una chiesa. Undici persone sono morte. I due episodi, che contraddicono lo spirito della rivoluzione, sono un tentativo del vecchio regime di bloccare il processo di democratizzazione. I miei amici di Facebook vorrebbero sapere chi c’è dietro i teppisti.
È ovvio che l’euforia delle prime settimane era destinata a diminuire. Ma gli attacchi controrivoluzionari, anche se prevedibili, sono una vergogna nazionale.
Internazionale, numero 888, 11 marzo 2011
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