Abu Dis si trova a mezz’ora di macchina da Ramallah. Eppure, con mia grande vergogna, negli ultimi cinque mesi non ho trovato il tempo di andarci. E dire che avevo un’ottima ragione per farlo: la figlia di alcuni amici di Gaza è andata a studiare all’università Al Quds di Abu Dis.
Gli abitanti di Gaza che studiano nelle università della Cisgiordania sono una specie rara. Anzi, sono quasi estinti. Le politiche restrittive imposte da Israele negli ultimi vent’anni hanno preso di mira soprattutto gli studenti. Così la figlia dei miei amici ha deliberatamente infranto un ordine militare: ha ottenuto il permesso di lasciare Gaza per qualche giorno, ma aveva già deciso di restare in Cisgiordania fino al termine degli studi. Clandestina nella sua terra, non poteva muoversi liberamente in Cisgiordania perché un soldato avrebbe potuto scoprire che non era rientrata a Gaza. Fortunatamente, però, i soldati sono meno severi con le donne, e così qualche volta la figlia dei miei amici si è spinta fino a Ramallah. Purtroppo quando l’ha fatto non ero in città.
Domenica scorsa ho finalmente deciso di farle visita. Ma quando l’ho chiamata per chiederle l’indirizzo, ho scoperto che era tornata a Gaza. “Non è più come ai nostri tempi, quando le università della Cisgiordania erano piene di studenti di Gaza”, mi ha spiegato suo padre. “Nei fine settimana tutti gli studenti tornano a casa dalle loro famiglie e mia figlia rimaneva da sola nel campus. Non voleva più stare in una città fantasma”.
Traduzione di Andrea Sparacino
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