L’ottimismo riduce il rischio di cardiopatia?
Da tempo gli scienziati sono consapevoli del legame diretto tra benessere psicologico e salute del cuore: gli studi dimostrano che la depressione e l’ansia possono aggravare le condizioni dei cardiopatici. Esaminando i risultati di oltre duecento studi si è visto che l’ottimismo e la speranza, insieme a una discreta felicità e al senso di appagamento per la propria vita, sono legati alla riduzione del rischio di cardiopatia e ictus.
Non è facile chiarire queste correlazioni. Non si sa, per esempio, se l’ottimismo abbia un effetto diretto sulla salute o se sia vero il contrario, cioè che chi mangia bene, fa movimento e ha una buona salute generale ha più motivi per essere ottimista. Da alcuni studi è emerso l’effetto benefico dell’ottimismo perfino incrociandolo con fattori come la condizione socioeconomica, il peso corporeo e il vizio del fumo. Uno studio, per esempio, ha seguito ottomila persone scoprendo un minore rischio di cardiopatia tra chi si riteneva più contento e appagato nella sfera lavorativa, sessuale e familiare, ma non nelle relazioni amorose e nello standard di vita.
Conclusioni L’ottimismo è associato a un minore rischio cardiovascolare, ma non si sa se abbia un effetto diretto.
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