Sarà perché è primavera, e tutto sembra più nuovo, fresco e promettente. O sarà perché siamo in periodo preelettorale, e tutto fa brodo. Può addirittura darsi che finalmente qualcuno ci creda sul serio (d’altra parte, c’è uno studio recente che stima in 47 miliardi di euro il valore dell’intero comparto dell’industria culturale e creativa italiana).
Sta di fatto che in questo periodo mi arrivano con maggior frequenza inviti a eventi, manifestazioni, incontri, giornate, serate, presentazioni, convegni e conferenze (insomma, l’intero campionario delle manifestazioni pubbliche) in cui per dritto o per traverso si parla di creatività.
C’è la creatività green, la creatività nell’invecchiare, la creatività inclusiva, la creatività manifatturiera, quella digitale e quella gastronomica, quella artistica e quella musicale, la creatività dei giovani, dei bambini, degli stilisti, degli infermieri, degli imprenditori, dei gestori di rifugi alpini.
Bene, perbacco!
Dico “bene, perbacco” sul serio. La creatività è un’attitudine peculiare (ma non esclusiva) degli esseri umani. È la capacità di farsi domande e di scoprire risposte, di individuare problemi e di inventare soluzioni nuove e appropriate, di mettere assieme idee inedite e di trasformarle in teorie e pratiche innovative.
Se non fossimo “animali creativi” per eccellenza staremmo ancora in qualche caverna a spulciarci a vicenda tutti quanti, grugnendo e mugolando: forse non ce ne accorgiamo, ma anche parlare formando ogni volta frasi nuove e (cosa ancora più difficile) comprendere i discorsi nuovi che ascoltiamo o leggiamo sono capacità creative.
Anche gli animali sono creativi, specie quando devono procurarsi il cibo. Ma come mai noi esseri umani lo siamo molto di più?
Anche al di là del fatto strettamente linguistico, la creatività non appartiene solo alle persone geniali. C’è una creatività quotidiana, che facilita e migliora la vita di tutti, e che tutti possiamo praticare.
Però. Però, proprio perché ormai se ne parla così spesso, e magari anche a voi capita di assistere, o addirittura di dover organizzare un evento, una manifestazione, un comizio o un picnic a tema “creatività”, ho pensato che potesse tornarvi utile un piccolo vademecum sul tema. Così, giusto per metterlo a fuoco velocemente e intercettare le eventuali sciocchezze che sentite dire.
È fatto di tre parti, e ve le presento in ordine crescente di tempo di lettura.
Sessanta secondi. Che cosa è la creatività, e come funziona? Questo video ve lo dice per sommi capi, e in un minuto.
Quattro minuti. Qui c’è un articolo che, in sei punti, prova a darvi conto di alcuni degli aspetti fondamentali del fenomeno. Se volete cliccare sui link e approfondire considerate qualche minuto in più.
Cinque minuti. Anche gli animali sono creativi, specie quando devono procurarsi il cibo. Ma come mai noi esseri umani lo siamo molto di più? Ecco qui le ragioni.
Dieci minuti. Eccovi 333 aforismi sulla creatività. Sono divisi in 14 categorie, che messe una in fila all’altra, da “rompere le regole” a “imparare dagli errori”, vi danno conto sia delle molte sfaccettature del pensiero creativo, sia del modo in cui la creatività si può esprimere. Se avete bisogno di sorprendere i vostri interlocutori con una citazione brillante, questo è il posto giusto per voi.
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