Gli uomini dovrebbero avere il permesso di uscire dopo le sei del pomeriggio? Probabilmente no, ha dichiarato una parlamentare britannica del Green party. Introducendo un coprifuoco per gli uomini “le donne sarebbero molto più al sicuro”, ha detto Jenny Jones alla Camera dei lord britannica il 10 marzo, dopo l’omicidio di Sarah Everard, la donna di 33 anni scomparsa la sera del 3 marzo a Londra mentre tornava a casa a piedi e il cui corpo è stato ritrovato il 12 marzo. Per l’omicidio è stato fermato un poliziotto.
Come potrete immaginare, molti uomini (e un certo numero di donne) hanno avuto una crisi di nervi al solo pensiero. L’ex politico di destra Nigel Farage ha twittato che la proposta di Jones era l’esempio di una sinistra “impazzita”. Mark Drakeford, primo ministro gallese, ha definito l’idea “una triste distrazione, mentre quello che serve è una discussione seria sulla sicurezza delle donne e sul perché ogni tre giorni nel Regno Unito una donna viene uccisa da un uomo”.
Ragazzi, per piacere, calmatevi: non c’è bisogno di diventare isterici. Nessuno pensa davvero che imporre un coprifuoco agli uomini sia una buona idea. Se non altro perché nel paese almeno una donna su tre subisce abusi domestici nel corso della sua vita, e ci sono più probabilità che a uccidere una donna sia il partner piuttosto che uno sconosciuto. Per questo, tenere gli uomini a casa dopo le sei non rende più sicure le donne. Quello che Jones stava facendo era puntare il dito contro l’ennesimo esempio di due pesi e due misure: come ha chiarito in seguito (ed è triste che abbia dovuto farlo), la sua non era una proposta politica. Era una risposta al fatto che, dopo la sparizione di Everard, la polizia di Londra ha avvisato le donne che era meglio “non uscire da sole”, avvertimento di fronte al quale nessuno ha “battuto ciglio”.
Siamo abituate a sentirci dire che dobbiamo modificare il nostro comportamento in reazione alla violenza maschile
Siamo abituate al fatto che le libertà e i corpi delle donne siano oggetto di dibattito. Siamo abituate a sentirci dire che dobbiamo modificare il nostro comportamento in reazione alla violenza maschile. Le donne non devono rispettare un coprifuoco formale, ma la disgustosa colpevolizzazione della vittima andata in scena nel caso di Sarah Everard basta a capire che, almeno informalmente, le cose stanno proprio così. Perché Everard era ancora in giro alle 21.30? Perché andava a piedi, invece di prendere un taxi? Cosa pensava che le sarebbe accaduto?
La libertà di movimento di noi donne quando fa buio magari non è limitata per legge, ma spesso non abbiamo la libertà di rilassarci del tutto. Adeguiamo il nostro comportamento in modo automatico: teniamo in mano le chiavi, stiamo sempre all’erta, spendiamo soldi per un taxi perché abbiamo paura di tornare a piedi. Le molestie per strada sono così comuni che spesso noi stesse le liquidiamo come “sciocchezze”. Anche perché non possiamo farci molto. Come hanno scritto due lettrici del Guardian, “nel Regno Unito si può essere multati per aver buttato per terra una cartaccia, ma non per aver molestato una ragazza o una donna in pubblico”.
Limitazioni ipotetiche
I corpi delle donne sono visti come una cosa pubblica, cosa che non succede per quelli degli uomini. I diritti femminili sono argomento di dibattito, quelli maschili no. Questa settimana negli Stati Uniti l’Arkansas ha vietato praticamente ogni possibilità di aborto, senza eccezioni per i casi di stupro o incesto. Probabilmente molte persone favorevoli al fatto che il governo possa costringere una donna a portare dentro di sé il figlio del suo stupratore per nove mesi si opporrebbero all’idea di costringere un uomo a non uscire la sera.
Il controllo formale e informale dei corpi femminili è accettato al punto che, come sottolineato da Jones, spesso non “battiamo ciglio”. A meno che quelle limitazioni non si applichino agli uomini. Jones non è la prima parlamentare a farlo notare: nel 2018 negli Stati Uniti una rappresentante della Georgia ha risposto all’ennesima limitazione del diritto all’aborto promuovendo una “carta dei diritti dei testicoli” che proponeva, tra le altre cose, che gli uomini chiedessero alle partner il permesso prima di assumere farmaci contro la disfunzione erettile. Nel 2012, sempre negli Stati Uniti, le parlamentari di sei stati avevano presentato delle proposte di legge per regolare le attività degli uomini legate alla riproduzione. Per esempio, “qualsiasi azione in cui un uomo eiacula o deposita in altro modo il seme in qualunque luogo che non sia la vagina di una donna dovrebbe essere interpretata e definita come un’azione contro un bambino non nato”.
Non penso che l’idea del coprifuoco maschile sia una “distrazione”. Penso piuttosto che gli uomini che si sentono così offesi dovrebbero fermarsi a riflettere su quanto siano offensive le politiche di controllo dei corpi delle donne. Chi insorge all’idea di un coprifuoco maschile forse dovrebbe chiedersi, con un po’ di spirito critico, perché non ci si arrabbia allo stesso modo quando alle donne viene detto di adattare il loro comportamento in risposta alla violenza maschile.
(Traduzione di Giusy Muzzopappa)
Quest’articolo è uscito sul Guardian con il titolo “Angry at the idea of a curfew for men? Think of all the ways women are told to adapt”.
3 marzo 2021 Intorno alle 21.30, dopo una serata trascorsa a casa di amici nel quartiere londinese di Clapham Common, scompare Sarah Everard, una donna di 33 anni, mentre è diretta verso casa sua, a Brixton Hill.
4 marzo Il compagno di Everard denuncia la scomparsa della donna.
9 marzo Wayne Couzens, un ufficiale della polizia metropolitana, è arrestato nel Kent con il sospetto di essere il sequestratore di Everard. Insieme a lui viene fermata una donna accusata di essere sua complice, ma viene rilasciata pochi giorni dopo. Nella zona vengono condotte ricerche più approfondite.
10 marzo In serata la commissaria Cressida Dick, che guida Scotland Yard, la polizia metropolitana di Londra, annuncia il ritrovamento di resti umani in un bosco nel Kent.
12 marzo Il corpo ritrovato viene identificato come quello di Sarah Everard. Couzens è accusato di rapimento e omicidio.
13 marzo A Clapham Common una veglia per Everard raccoglie centinaia di partecipanti. Alle 18 quattro persone vengono arrestate per reati di ordine pubblico e per aver violato le restrizioni per il covid-19. La polizia disperde la folla con violenza, effettuando arresti e distruggendo il memoriale. Il sindaco di Londra Sadiq Khan definisce la risposta della polizia “inappropriata e sproporzionata”, mentre Ed Davey, il leader dei liberaldemocratici, chiede le dimissioni di Cressida Dick, che respinge l’idea.
14 marzo Un corteo di più di mille persone marcia in segno di protesta da New Scotland Yard a Parliament Square. In questo caso la reazione della polizia è “notevolmente diversa” rispetto al giorno prima.–Bbc
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