Il 7 maggio l’Associated press (Ap) ha pubblicato nuove linee guida sull’uso dei social network per i suoi giornalisti.
New @ap social media guidelines, including tips for newsgathering in sensitive situations (from me and @tjrkent): apne.ws/15yRRYC
— Eric Carvin (@EricCarvin)
07 maggio 2013
In particolare, è stata aggiornata la sezione “Sourcing”, con
un documento dedicato alla ricerca di notizie in situazioni di crisi, con i consigli di Eric Carvin e Tom Kent:
- Agisci come un osservatore.
Se qualcuno sta condividendo informazioni in un contesto potenzialmente pericoloso, come in zone di guerra o di disastri naturali, comincia monitorando i loro primi post.
- Uso di foto e video.
È meglio evitare di chiedere a qualcuno che non lavora per Ap di produrre foto e video in situazioni di pericolo. Ma si può usare il contenuto generato dagli utenti già condiviso sui social network chiedendo il permesso.
- Entrare in contatto con i testimoni.
Ai giornalisti dell’Ap è vietato cercare di ottenere informazioni mettendo a rischio la sicurezza di altre persone, ad esempio chiedendogli di esporsi a situazioni di pericolo.
- Il tweet ideale.
Per trovare testimoni che si trovano sul luogo di un’emergenza, è meglio offrire il proprio lavoro di reporter per raccontare una storia, piuttosto che mostrarsi insistenti:
“I’m an AP reporter. If you’d like to talk to me about what you’re going through, you can DM me.”
(Sono un reporter dell’Ap, se vuoi raccontarmi cosa stai vivendo puoi mandarmi un messaggio privato).
- Adatta il tuo istinto digitale.
“Se nessuno di questi consigli ti sembra molto concreto, c’è una buona ragione”, spiegano Carvin e Kent: molte di queste decisioni vanno valutate caso per caso e richiedono un appello al proprio istinto giornalistico, ma adattandolo al mondo digitale. (dc)
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