Si dice che Michael S. Dell, produttore dei computer che portano il suo nome, abbia assicurato per 110 milioni di dollari le 185mila foto che ha fatto trasportare in due camion da New York all’università di Austin in Texas. All’incirca 595 dollari a stampa. Una cifra che può sembrare alta, ma non se le varie stampe sono firmate Cartier-Bresson, Capa, Gilles Peress, Susan Meiselas, Eve Arnold o Elliott Erwitt.
Dell ha comprato gli archivi fotografici dell’ufficio newyorchese dell’agenzia Magnum, con il consenso di tutti i suoi membri, intenzionati a tenere in vita l’agenzia cooperativa e a pagarne i debiti.
Speriamo che questa cessione, preceduta da anni di trattative segrete, sia stata la scelta giusta. Naturalmente hanno conservato delle foto d’epoca: l’agenzia parigina della Magnum ne mette in vendita alcune molto belle nella galleria aperta a Saint Germain des Près, come aveva fatto dieci anni fa l’agenzia Vu.
Quando il mondo dell’arte incontra e valorizza degli oggetti un tempo destinati a elaborare l’informazione, questo dice qualcosa sulle difficoltà e la trasformazione del mercato.
Anche se per cinque anni il fondo storico della Magnum sarà accessibile ai ricercatori negli stessi luoghi in cui sono conservati gli archivi di Joyce, DeLillo ed Edgar Allan Poe, una pagina è stata simbolicamente voltata.
Intanto altre agenzie come Gamma e Rapho stanno per scomparire.
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