Novanta? Perché non cento? Forse è una piccola concessione a chi non è abituato al sistema metrico decimale? Questo dubbio non è più assurdo del divieto, imposto da un organismo indipendente che regola la pubblicità, di esporre in Francia cartelloni pubblicitari giudicati sexy a meno di novanta metri da un edificio scolastico. Saranno quindi rimossi tutti quei cartelloni pubblicitari in cui le immagini fanno pensare a qualunque situazione sessuale, modelli con espressioni facciali di estasi che richiamano l’orgasmo, pose lascive, seni e corpi denudati, immagini di persone che si toccano in modi che possano far pensare ad approcci sessuali. I presupposti alla base di questa decisione sono abbastanza curiosi.
Partendo dall’idea che i bambini non hanno una propria sessualità, si vorrebbe quindi proteggerli e impedirgli di “sviluppare una sessualità precoce”. Va bene, ma generalmente i bambini in età scolastica sono capacissimi di trovare altrove immagini ben più esplicite di quelle, magari di cattivo gusto ma di solito abbastanza innocue, della pubblicità stradale. Quanti adolescenti o preadolescenti, che non potranno più vedere queste immagini “pericolose” nei pressi delle loro scuole, hanno avuto esperienze con la pornografia su internet? Allora la giusta soluzione potrebbe essere di non farli mai allontanare più di novanta metri dalla loro scuola.
Internazionale, numero 924, 18 novembre 2011
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