In una sorta di frenesia di comunicazione, la maggior parte dei musei pubblica riviste lussuose e spedisce inviti sempre più elaborati, oggetti destinati a impressionare.

Il Museo della fotografia di Charleroi, in Belgio, fa esattamente il contrario. Il museo ha la più grande superficie espositiva d’Europa per quanto riguarda la fotografia e l’anno scorso ha festeggiato i suoi 25 anni di vita, di mostre esigenti e di una collezione sempre più ricca. Il suo bollettino,

Photographie ouverte, inviato quattro volte all’anno per presentare la programmazione del museo, ha un aspetto modesto ma molto curato, e i biglietti di invito per le esposizioni sono inseriti al suo interno. Efficienza, sobrietà, chiarezza e una pubblicazione stampata con cura, ecco una strategia che si fa apprezzare.

L’ultimo bollettino annuncia un’ambiziosa mostra dedicata al surrealista Marcel Mariën, autore tra l’altro di meravigliosi collage. Erotismo, umorismo, gioco di immagini e di testi: un insieme su cui il conservatore Xavier Cannone lavorava da anni, un appuntamento da non mancare. Tutto il contrario di molte sterili iniziative attuali pubblicizzate in modo furbo. Inoltre la mostra di Charleroi sarà in perfetta sintonia con Kodachrome. Croping America, ambiziosa rilettura di diapositive trovate dall’altro lato dell’Atlantico.

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