C’è stata un’epoca, diciamo venticinque anni fa, in cui si aspettava con curiosità e impazienza di sapere cosa sarebbe stato presentato alla Biennale di Venezia. I comunicati stampa erano merce rara e le migliori fonti d’informazione erano gli artisti stessi, i ministeri della cultura dei diversi paesi che esponevano e qualche critico d’arte ben inserito e ben informato.
Oggi tutto è cambiato. Radicalmente. L’ufficio stampa della Biennale continua a fare il suo lavoro d’informazione. Ma adesso è affiancato da un nuovo attore sulla scena del mondo dell’arte che ha una potenza di fuoco superiore e finisce per essere preponderante. Da un paio di mesi infatti, e quindi da molto prima che tutti quelli che “contano” nel mondo dell’arte si ritrovino tra la Laguna di Venezia, il Canal Grande, i Giardini e l’Arsenale, le più potenti gallerie d’arte del mondo stanno facendo la loro campagna via email.
Ognuna promuove i suoi artisti che siano impegnati nei padiglioni ufficiali, nelle esposizioni collettive, in spazi pubblici, in fondazioni private o anche in eventi organizzati dalle stesse gallerie. La Biennale è sempre stata un luogo dove si sono fatti grandi affari. Ma adesso, prima ancora che si parli di contenuti e tematiche, il marketing, la comunicazione e il business si pongono come elementi essenziali.
Questo articolo è stato pubblicato l’8 maggio 2015 a pagina 86 di Internazionale, con il titolo “L’essenza della Biennale”. Compra questo numero | Abbonati
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