Ho una nipote di otto anni insicura e gelosa del fratellino. Nella mia famiglia non siamo bravi a esprimere affetto, ma vorrei farle capire quanto mi interessa che stia bene. –Uno zio preoccupato
Quello che mi piace degli zii, soprattutto quelli senza figli, è il loro status strategico: affettuosi come mamme o papà, ma divertenti come amici. E con tempo ed energie da dedicare ai nipoti, che spesso li adorano. Una posizione invidiabile che gli permette di trasmettere messaggi che i genitori, in quanto noiosissimi genitori, faticano a far passare. O anche di offrire uno spiraglio di vita diversa da quella di casa.
Nella mia famiglia, decisamente ricca di zii, ce n’è una che era la pecora nera: madre giovanissima, ribelle, buddista in tempi in cui i buddisti stavano solo in Asia. Ai miei occhi di ragazzino era un’affascinante finestra su un mondo sconosciuto, con regole sociali meno rigide e più attenzione per le aspirazioni personali. Arrivava il sabato pomeriggio con suo figlio e ci portava in giro per Roma. Non c’era bisogno che esprimesse affetto: dedicava attenzione. E passando il tempo con lei ho assorbito il suo senso di libertà, che mi porto ancora dentro.
Rapisci tua nipote, portala a vedere i posti che ami. Hai il potere magico di trasmetterle quello che ritieni importante. Usalo, e lei tra tanti anni te ne sarà grata, così come lo sono io alla mia zia pecora nera.
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