Dalle bambine con il bikini ai neonati in costume da bagno: non saremo diventati un po’ bacchettoni sulla nudità dei più piccoli? –Carmen
Qualche settimana fa il Partito democratico-cristiano (Pdc) ha sorpreso la Svizzera lanciando un appello ai genitori: non lasciate nudi i bambini in spiaggia e in piscina. Il motivo? Evitare che i pedofili gli scattino delle foto e le facciano circolare su internet. Anche se nessuno sottovaluta il problema della pedofilia, molti hanno trovato l’uscita del Pdc decisamente fuori luogo, alcuni addirittura paranoica.
Ho letto sul giornale di alcune madri infuriate perché ora i partiti si mettono a dirci perfino come gestire la nudità dei nostri figli. La Tribune de Genève però riconosce al Pdc almeno il merito di aver sollevato la questione: il modo in cui gli adulti percepiscono il corpo dei bambini sta cambiando. A partire dai genitori: vediamo i figli come proiezioni di noi stessi, tanto da mettere il bikini a bambine di quattro o cinque anni per coprire una parte del corpo che semplicemente non hanno.
I pedofili sono un gravissimo pericolo, ma trasferire i nostri pudori sui più piccoli non credo che serva a molto. Vanno invece istruiti a riconoscere le attenzioni sbagliate a prescindere dalle situazioni e a parlarne. Perché, come i politici del Pdc sanno bene, un molestatore può nascondersi accanto a noi in spiaggia ma anche in chiesa.
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