Siamo in attesa della prima bimba e ci è venuta una pazza idea: se prendessimo anche la nostra prima cagnetta, per farle crescere insieme?–Daniela
Immagina la scena: io e la mia famiglia siamo di ritorno da un lungo viaggio, dopo ore di tentativi ho finalmente avuto la meglio sul fuso orario e i miei tre figli si sono addormentati. È mezzanotte passata, mi si chiudono gli occhi dalla stanchezza ma non posso andare a dormire: devo prima scoprire come far stare zitto Furby. Furby – visto che non siete ancora genitori potreste non saperlo – è un peluche elettronico a metà strada tra una civetta e un Gremlin, che interagisce con l’ambiente circostante.
Dopo aver cercato invano un tasto off mentre quello strano animale mi sghignazza tra le mani, mi rivolgo a Google: “Come si spegne Furby?”. Il verdetto mi devasta: “Furby non può essere spento”, leggo sul sito del produttore, “ma si può facilmente far addormentare in questi due semplici modi”. No, aspetta un attimo: vuol dire che dopo aver lottato con tre piccoli indemoniati, ora devo addormentare anche Furby? Ecco, questo è quello che succede con un peluche. Passando al cane: più che una pazza idea la vostra mi sembra un’idea folle. Non potreste aspettare ancora un po’? Non siete ancora esperti di neonati e non siete ancora esperti di cani, e secondo me non è il caso di cominciare le due cose contemporaneamente. Vostra figlia sarà una gioia enorme e anche una fatica enorme, e una cagnolina da addestrare non è dotata di tasto off.
Questo articolo è stato pubblicato l’8 maggio 2015 a pagina 14 di Internazionale, con il titolo “Cuccioli senza tasto off”. Compra questo numero | Abbonati
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