Le piante sentono la musica? E se sì che musica apprezzano? È quello che si è chiesto nel 1976 il pioniere della musica elettronica canadese Mort Garson (1924-2008) quando ha composto l’album Mother Earth’s Plantasia. L’idea era meravigliosamente fricchettona: musica di sottofondo da ascoltare in compagnia delle nostre amiche felci o dei nostri inseparabili ficus, in cosmica armonia con il verde: musica bislacca ma anche orecchiabile e un po’ kitsch.
Plantasia non ebbe molta diffusione: il disco veniva dato in omaggio a chi acquistava una pianta in un negozio di Los Angeles chiamato Mother Earth, Madre Terra. L’album è stato riscoperto e ristampato nel 2019 dalla Sacred Bones records ed è diventato un oggetto di culto. Tanto che la 19’40”, una piccola etichetta londinese di musica classica contemporanea per abbonamento, ne ha realizzato una sorprendente versione acustica che spoglia la musica di quella patina di elettronica vintage un po’ lounge e la fa risplendere in tutta la sua grazia bizzarra. In questi giorni d’isolamento le piante sono più che mai nostre amiche e si meritano di ascoltare insieme a noi un po’ di musica pensata per loro. Visto che il tempo non manca consiglio vivamente di proporre alla loro attenzione entrambe le versioni: quella originale di Garson e quella acustica.
Mort Garson
Mother Earth’s Plantasia
Sacred Bones, 2019
EdMsC
Mort Garson’s Mother Earth’s Plantasia
19’40”, 2019
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