Nella foga di copiare la concorrenza, le aziende produttrici di valigie finiscono per disegnare modelli tutti uguali. Per questo motivo, purtroppo, alcune valigie che amavo molto sono sparite dalla circolazione.
A volte un modello che non aveva difetti torna sul mercato, dopo appena un anno, con delle novità: è più largo, ha una tasca in più o altri presunti vantaggi che in realtà peggiorano la situazione.
Un esempio è la Maximum legal carry-on della Patagonia, una borsa che in passato ho raccomandato spesso. Nel 2004 è stata ridisegnata: è diventata così grande che le misure non corrispondevano più a quelle del bagaglio a mano imposte dalle compagnie aeree. Poi è cambiata di nuovo, nello stesso anno, e le misure sono state ridotte. In compenso, però, è scomparsa un’utile tracolla.
Recentemente è uscito il nuovo modello: sono apparse delle tasche esterne, la borsa ha perso un po’ della sua linearità e il tessuto è di qualità più scadente. Personalmente non la raccomando più, a meno che non troviate la versione prodotta prima del 2004. È sempre una buona borsa, ma in giro si trovano valigie migliori a prezzi più bassi.
Visto che ho citato la Patagonia, però, sarebbe ingiusto non ricordare la Little brother carry-on, una borsa che oggi è fuori produzione. Con due comparti, cinghie interne per bloccare il bagaglio, spallacci estraibili, materiali di ottima qualità e dimensioni esterne che farebbero la gioia di qualunque assistente di volo, era una borsa superba per veri viaggiatori minimalisti.
Se siete fortunati potreste ancora trovarne in giro una usata. Ma la mia non la vendo: tra tutte le valigie, è quella che uso di più.
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