Nessuno è rimasto sorpreso quando Mark Pincus ha annunciato le sue dimissioni da amministratore delegato di Zynga, l’azienda di videogiochi online che ha contribuito a fondare nel 2007.
Questa ipotesi era stata confermata ad aprile, quando i ricavi di Zynga sono calati del 30 per cento. A lasciare tutti stupiti è stato il nome scelto per sostituirlo. Il nuovo amministratore delegato di Zynga sarà Don Mattrick, che negli ultimi sei anni è stato a capo della divisione Xbox della Microsoft, un esempio di successo nel mondo dei videogiochi.
Poche settimane fa è stato Mattrick a condurre la pomposa presentazione della Xbox One, la nuova console della Microsoft. Quel lancio non è andato bene. L’azienda ha avuto problemi con gli utenti, dopo aver annunciato che la console doveva essere connessa a internet almeno una volta al giorno per giocare. Inoltre, la Microsoft voleva limitare
la vendita di giochi usati per questioni di copyright.
Poi i problemi si sono aggravati quando la Microsoft ha accantonato il progetto. E condividere i giochi tra gli utenti è diventato ancora più complicato. Eppure nessuno di questi intoppi è sembrato decisivo per la Xbox One.
Perché Mattrik ha scelto di cambiare lavoro? A che scopo passare da una realtà di successo a una che è destinata a scomparire?
In realtà amministrare Zynga è un’impresa da cui è impossibile uscire sconfitti. L’azienda è così povera di idee, ottimismo, fiducia degli azionisti che nessuno pensa che si salverà dal crollo.
Questa prospettiva è terribile per Zynga, ma per Mattrick rappresenta una grande opportunità. Se, come è probabile, non riuscirà a rimettere in sesto la compagnia, nessuno gliene darà colpa. Lui sarà il coraggioso medico del reparto rianimazione che non ha potuto stabilizzare le condizioni del paziente.
Sappiamo già che Mattrick non avrà colpe. Anche se riceverà centinaia di milioni di dollari in azioni di Zynga, a mantenere il controllo sulle decisioni dell’azienda sarà Pincus, e molti si chiedono se davvero sarà disposto a lasciare ad altri un po’ di potere. Se, nonostante le circostanze sfavorevoli, Mattrick avrà successo, sarà acclamato come un eroe che ha realizzato l’impossibile.
Zynga non ha ancora diffuso informazioni sullo stipendio di Mattrick, ma alle minime speranze di successo si accompagneranno milioni di dollari in titoli azionari. Il prezzo delle azioni di Zynga è intorno ai tre dollari. Molto meno dei dieci pagati al momento dell’offerta pubblica iniziale.
Se Mattrick migliorerà anche solo leggermente le prospettive dell’azienda, e il valore delle azioni si avvicinerà ai dieci dollari, la sua busta paga potrebbe crescere. Questo spiega la sua scelta.
Mattrick potrebbe essere la persona ideale per dirigere Zynga. La più grande impresa compiuta da Mattrick alla Microsoft è stata la crescita stratosferica di Xbox Live, il servizio online a pagamento collegato alla console.
Quando Mattrick è salito ai vertici della divisione Xbox, Xbox Live contava solo sei milioni di abbonati. Quel numero ora è salito a 48 milioni, e l’abbonamento costa circa cinque dollari al mese.
Mattrick ha ottenuto questo risultato soprattutto portando il servizio verso nuovi mercati. All’inizio Xbox Live era un buon affare solo per i giocatori accaniti, che volevano collegarsi in rete con altri giocatori. Ma poi la Microsoft ha potenziato la console trasformandola in una set top box, un apparecchio che riceve il segnale digitale e usa le applicazioni associate ai canali televisivi.
Con la set top box, ad attivazione vocale, si possono vedere film, trasmissioni televisive e app che permettono di ricevere i programmi di Netflix e della Hbo. Queste aggiunte hanno determinato una grande diffusione di Xbox Live. Oggi la Microsoft dichiara che gli utenti usano il servizio non solo per giocare, ma per guardare film.
Zynga deve gran parte dei suoi ricavi alla vendita di gettoni, espansioni e oggetti virtuali per giochi che girano su Facebook e su altri siti. L’azienda ha classificato il 2013 come “anno di transizione” durante il quale promette di trasformarsi in un’impresa più sostenibile.
Questa decisione ha comportato diversi tagli: a giugno sono stati chiusi molti uffici e 520 dipendenti sono stati licenziati. Ma l’obiettivo principale è quello di ampliare il proprio raggio d’azione.
Per cominciare, Zynga vuole produrre più giochi da usare sui telefoni e sui tablet invece che su Facebook. E vuole lanciare titoli per un pubblico che finora si è tenuto alla larga dai suoi prodotti. Uno dei gruppi presi in considerazione è quello dei giocatori
midcore: persone abituate a giocare più spesso rispetto giocatori casuali ipnotizzati da Words with friends, e che di solito preferiscono i videogiochi d’azione.
I giocatori midcore sono più incalliti di quelli casuali, ma non tanto forti da cimentarsi con i professionisti di Halo. Dopo il grande successo di Zynga poker, Zynga vuole anche far crescere la sua offerta di giochi d’azzardo. Al momento le leggi di molti paesi impediscono a chi gioca di vincere denaro vero. Ma l’azienda sta facendo pressioni per abolire i divieti e vede nel gioco d’azzardo una grossa opportunità a lungo termine.
Tutto sommato, dunque, gli obiettivi di Zynga combaciano con la strategia di Mattrick alla Microsoft. Mattrick sa come ampliare un servizio per attirare nuovi abbonati senza perdere la sua fedele base di utenti e sa anche individuare le possibilità offerte dal nuovo hardware. Un elemento cruciale, se Zynga vuole spingere i propri giochi su nuovi dispositivi.
Infine, avendo lavorato per venticinque anni alla Electronic Arts, Mattrick è un veterano del settore tradizionale dei videogiochi e può vantare contatti un po’ dovunque. Per questo potrebbe restituire popolarità a Zynga fra gli sviluppatori che finora hanno esitato a collaborare con l’azienda.
Questa è però solo la previsione ottimistica. Probabilmente le cose non andranno così bene. Ma anche se non rimetterà Zynga in sesto, Don Mattrick non può perdere.
(Traduzione di Floriana Pagano)
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