Al Gore, intervenuto il 9 marzo per presentare il suo nuovo libro The Future: Six drivers of global change, è stato accolto come una rockstar al Convention Center di Austin. Del resto, la sua linea non può non piacere al pubblico del South by southwest. Un politico che dice che “internet è stata la più grande invenzione negli ultimi 500 anni” e parla di green economy sa che da queste parti sarà accolto con favore.

Al Gore è il solito brillante affabulatore: non risparmia critiche al modello statunitense e occidentale, soprattutto dal punto di vista economico. Attacca frontalmente l’uso, secondo lui improprio, del pil come indicatore della salute di uno stato, e non le manda a dire al suo compagno di partito Barack Obama. Certo, la sua visione futurista sulle possibili soluzioni a problemi statunitensi, che di riflesso sono anche un po’ i nostri, è talmente ampia e onnicomprensiva che conviene prenderla con le molle.

Tra gli interventi del 10 marzo, che qui non è ancora terminato, ho visto quello sul modello economico dei giornali per il futuro di David Carr, stavolta meno efficace del solito, e un interessante dibattito sul rapporto tra Twitter e giornalismo tra Andy Carvin, community manager della radio Npr, il corrispondente della Nbc Ayman Mohyeldin, la community manager della Cnn Meredith Artley e Jim Frederick di Time.

Nel frattempo stamattina sono stato il protagonista di un clamoroso gesto di dissenso, che penso farà molto notizia qui in Texas.

Dopo aver perso ben due conferenze perché la sala era già piena ed ero arrivato “solo” venti minuti prima dell’inizio, ho deciso di fare un’azione di disobbedienza civile contro questo eccesso di seria organizzazione e meritocrazia tipicamente statunitense: sono andato a fare una passeggiata.

Complice il sole, finalmente, ho esplorato il sud di Austin. Il quartiere di South congress, meno turistico rispetto al centro, è esattamente quello che mi aspettavo dalla città texana. Piccoli negozi di vestiti vintage, concerti folk e blues nei bar che danno sulla strada e i camion ristoranti che fanno hot dog e burritos sul momento. Un posto dove capitano scene come questa. Al solito, mi scuso per le mie pessime qualità di video maker.

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South congress è la zona che ha conservato di più lo stile originale di Austin, una città che negli anni settanta aveva una fiera cultura hippie. Certo i tempi sono cambiati, ma un barlume di quello spirito c’è ancora.

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