Il reportage della Zeit che pubblichiamo a pagina 14 comincia raccontando che nel convento di Nambuma, in Malawi, c’è un grande libro rosso dove si annotano le statistiche sui bambini che nascono. Fuori dal convento, però, la realtà è fatta di persone e volti. E di spiegazioni più complicate di quanto si creda. In Africa 38 milioni di persone rischiano di morire di fame. La colpa non è solo della siccità, ma anche dei governi corrotti e, paradossalmente, degli aiuti alimentari occidentali che sconvolgono l’economia di intere regioni. Lo storico Paul Kennedy scrive che quando un numero di persone che equivale agli abitanti di Svezia, Svizzera, Belgio e Austria messi insieme rischia di morire di fame non può essere un buon Natale. La povertà nel mondo è la più grande sfida che l’umanità deve affrontare all’inizio di questo secolo. E un modo per combatterla è renderla visibile. Buon Natale, allora, a tutti quelli che vorranno vederla.

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