Chi ha visto Tutti gli uomini del presidente, il film sullo scandalo Watergate, ricorderà che i due cronisti del Washington Post, Carl Bernstein e Bob Woodward, dovevano avere almeno due fonti che confermassero una notizia prima di pubblicarla. È la prima regola del buon giornalismo. Unita alla capacità di assumersi la responsabilità di quello che si scrive e di ammettere i propri errori. E comunque senza rinunciare a fare tutto il possibile per scoprire se i potenti hanno qualcosa da nascondere. In un paese come l’America, dove non puoi fare il presidente se hai avuto un’amante, ti sei fatto uno spinello o se la polizia ti ha fermato mentre guidavi dopo aver bevuto una birra di troppo, nei giorni scorsi tutti i grandi mezzi d’informazione sono andati a caccia della presunta amante di John Kerry. Ma non l’hanno trovata, almeno per ora. E quindi non hanno scritto neanche una riga, lasciando ai siti di pettegolezzi e ai fogli scandalistici

il compito di gettare fango sul candidato democratico.

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