Farnaz Fassihi è una giornalista del Wall Street Journal, il più importante quotidiano economico degli Stati Uniti. Da Baghdad ha scritto un’email ad alcuni amici. “Essere una giornalista straniera a Baghdad è come essere agli arresti domiciliari. Niente a che vedere con le ragioni che mi hanno spinto a fare questo mestiere: girare il mondo, vedere posti esotici, incontrare persone nuove, scrivere articoli che facciano la differenza. Sono obbligata a rimanere chiusa in casa. Esco solo quando è strettamente necessario. Evito di andare a casa della gente e di camminare per strada. Non posso più fare la spesa, non posso mangiare al ristorante, non posso parlare con uno sconosciuto, non posso andare a caccia di notizie, non posso girare in una macchina che non sia blindata, non posso andare dove è successo un fatto importante, non posso parlare inglese… Non posso, non posso, non posso. A Baghdad sono innanzitutto un’addetta alla sicurezza, e solo dopo una giornalista”.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it