Le cifre di cui parla Michael Specter sono agghiaccianti. Nel 1991 i russi erano 149 milioni, entro il 2050 saranno la metà. In Russia quasi il 50 per cento dei maschi muore prima di andare in pensione. Un bambino può aspettarsi di vivere fino a 58 anni, meno che se nascesse in Bangladesh. Malattie cardiache, alcolismo, tubercolosi e aids sono tra le ragioni di questa catastrofe. L’impatto sarà enorme, per tutti. Venticinque anni fa la Russia aveva 140 milioni di abitanti e lo Yemen 80. Tra vent’anni questo rapporto si sarà rovesciato. Il governo russo non fa letteralmente niente: non vuol sembrare in difficoltà. Il Brasile spende per l’aids un miliardo di dollari all’anno, la Russia neanche un decimo. Cinque rubli a testa, meno di un pacchetto di sigarette. Ma l’anno scorso per festeggiare il trecentesimo anniversario di San Pietroburgo ha sborsato un miliardo e 300 milioni di dollari. Il titolo originale dell’inchiesta era: “The devastation”.

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