Ci sono intere generazioni senza futuro. Ventenni e trentenni che non avranno una pensione. Generazioni senza lavoro o che accettano lavori precari e sottopagati perché – così gli dicono – l’alternativa è la disoccupazione. Ma chi ha creato queste condizioni? Le leve del potere, politico ed economico, sono ovunque nelle mani di persone oltre i cinquant’anni a cui queste generazioni precarie servono per avere assicurata una pensione e per continuare ad accumulare ricchezza. E sono gli ultracinquantenni che dai giornali e in tv ci convincono della bellezza della flessibilità, dei vantaggi del precariato, della gioia del lavoro senza contratto. Ecco un altro conflitto d’interessi. Il Sole 24 Ore rivela che nelle aziende italiane l’età media della classe dirigente è passata dai 46 anni del 1998 ai 48 del 2005. Forse un colpo di stato è avvenuto, ma non ce ne siamo accorti. È la dittatura degli anziani.
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