Com’è possibile che nell’era di YouTube, di Facebook e dell’iPhone, un settimanale tutto in bianco e nero, quasi senza foto e con articoli chilometrici su sperduti paesi africani, sul sistema pensionistico e sul riscaldamento globale riesca a vendere più di un milione di copie? È una domanda che vale dieci milioni di dollari, cioè i ricavi annuali del New Yorker. Nessuno lo sa. Tranne, forse, il suo direttore. David Remnick ha 49 anni e dirige quello che è considerato uno dei più autorevoli settimanali del mondo da quando ne aveva quaranta. È stato corrispondente da Mosca del Washington Post. A 36 anni ha vinto un premio Pulitzer. Ha scritto cinque libri (l’ultimo pubblicato in Italia da Feltrinelli). Ha una moglie e tre figli. Sabato 19 gennaio Remnick sarà all’Auditorium di Roma per la seconda lezione di Internazionale sul futuro del giornalismo. E gli chiederemo di rispondere alla domanda da dieci milioni di dollari.
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